I PM, però, avrebbero soprattutto allargato l'indagine anche all'Inter, contestando, nello specifico, un'operazione di calciomercato con la Roma. Quella che, nell'estate 2018, portò Radja Nainggolan dai giallorossi ai nerazzurri in cambio di soldi più i cartellini di Davide Santon (valutato 4,5 milioni di euro) e Nicolò Zaniolo (9,5), che fecero il percorso inverso.
Il caso Nainggolan: plusvalenza più alta di quella effettiva
—Il belga, pagato 38 milioni di euro, avrebbe generato una plusvalenza di 31,9 milioni di euro anziché di 24. Nella relazione alla Procura la Guardia di Finanza ha scritto che “nell’ambito delle operazioni ‘a specchio’ esaminate, sembra che la contabilizzazione abbia assunto il ruolo non più di mezzo, ma quello (…) di fine. Vale a dire che col fine di poter contabilizzare una plusvalenza più alta di quella effettiva (…) si decideva di fissare i valori dei calciatori oggetto di scambio a un prezzo diverso da quello che sarebbe stato stabilito se la decisione avesse comportato un incremento della liquidità da impiegare per l’operazione”.
La Procura di Milano indagherà ora sull’Inter. Nel mirino ci sarebbe quattro mail del giugno 2018, partite dalla sede nerazzurra. La prima, datata 20 giugno, conteneva le bozze di contratto di trasferimento dei tre calciatori; le altre tre, tutte del 25 giugno, i contratti definitivi per ciascun atleta. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Zirkzee, due ostacoli da superare e un'alternativa che prende quota >>>
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