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Infortuni shock, il Milan fa crac: di chi è la colpa? Pioli, gioco o …

Daniele Triolo Redattore 

Il Milan di Stefano Pioli è crollato nell'ultimo mese anche per via dei tanti infortuni. Si cerca di capire cause e responsabilità di questi

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha fatto il punto sulla questione infortuni in casa Milan. I rossoneri, infatti, hanno più problemi che punti e se la crisi in cui è incappato il Diavolo si spiega in tanti modi (brutte partite, scelte di formazione sbagliate, giocatori non all'altezza), molte problematiche sono riconducibili proprio alle assenze.

Quando ha avuto la formazione titolare o simile, il Milan di Stefano Pioli ha fatto ottime cose. L'inizio da capolista, il 2-1 interno contro il PSG in Champions League. Quando, invece, Pioli ha cambiato qualcosa (a parte nella trasferta di Cagliari o in qualche altra piccola eccezione), i rossoneri hanno inesorabilmente pagato dazio.

Milan, perché così tanti infortuni? Caccia alle cause

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Gli infortuni al Milan sono diventati una costante. Tutti i giocatori chiave, da Mike Maignan a Rafael Leao, passando per Theo Hernández, Ruben Loftus-Cheek e Christian Pulisic, si sono fermati. La lista dei titolari rimasti 'sani' da luglio a novembre è composta da soli tre elementi: Malick Thiaw, Fikayo Tomori, Tijjani Reijnders. Punto.

I tifosi del Milan, sui social e non soltanto, stanno impazzendo e, per la 'rosea', hanno ragione. La portata di questo problema è oggettiva. E, purtroppo per il Diavolo, non è neanche una novità. Pioli, nei suoi quattro anni milanisti, ha avuto guai ricorrenti di questo tipo, anche concentrati in alcuni momenti. Come nell'ottobre 2021, quando aveva 10 indisponibili o i 9 infortunati per Milan-Udinese del 4 novembre scorso.


Dopo Lecce-Milan, parlando di infortuni, Pioli se n'è uscito con un laconico: «Non ho una spiegazione ma non può essere solo sfortuna. Giocando tanto, lo stress fisico e mentale si alza». Il club vuole risolvere il problema che, al Milan, si trascina da tempo. E in fretta. Ogni lesione toglie, infatti, punti, milioni e ambizioni. Ma come fare? Una componente di sfortuna c'è, così come è reale lo stress. Questo, però, non basta a spiegare tutto.

Carichi di lavoro, metodi di Pioli e Osti, o lo stile di gioco?

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Anche le altre big della Serie A, infatti, hanno giocato 16 partite in 3 mesi, più quelle con le Nazionali ed anche le altre sono sotto stress. Eppure, non accusano infortuni come il Milan. Dove sono le colpe? Per 'La Gazzetta dello Sport', forse l'errore è nei carichi di lavoro e nei metodi di Pioli e del suo preparatore atletico, Matteo Osti. O forse è colpa dello stile di gioco del Milan, che è molto dispendioso, fatto di duelli, transizioni, scatti e allunghi.

O che la tournée estiva, cominciata dopo soli 10 giorni di ritiro a Milanello, abbia pregiudicato la preparazione? Per la 'rosea', però, non è vero che il Milan si allena troppo poco, così come non è colpa dei campi di gioco a Milanello o dell'eccessivo lavoro sulla forza. C'è altro da correggere: è difficile, ma necessario. Il pensiero che gli infortuni rischiano di costare a Pioli la fine dell’avventura più bella della sua vita. LEGGI ANCHE: Milan, ecco perché Cardinale ha salvato la panchina di Pioli >>>


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