Come riportato da Tuttosport, le dichiarazioni dell'ultrà-pentito Beretta potrebbero mettere nei guai il presidente dell'Inter Marotta.
Come riportato dal quotidiano Tuttosport, le dichiarazioni dell'ultrà-pentito Andrea Beretta potrebbero mettere nei guai Giuseppe Marotta, attuale presidente dell'Inter. Beretta ha scelto di collaborare con la giustizia ed ha svelato la vicinanza tra il club nerazzurro e la Curva Nord.
Dopo aver scelto di collaborare, le confessioni dell'ex capo ultrà Beretta stanno fornendo ai pm gli elementi utili alla ricostruzione delle dinamiche intorno allo stadio. Oltre a ciò, le dichiarazioni sono utili per sapere di più sull'omicidio di Vittorio Boiocchi. Grazie alle parole di Beretta, stanno venendo fuori le conferme delle pressioni fatte dagli ultrà all'Inter, soprattutto sulla questione dei biglietti, ed una leggerezza del club sulla gestione degli ingressi allo stadio.
La parte che ha fatto più clamore riguarda un'episodio in cui sarebbe coinvolto anche Marotta, il quale ha negato l'accaduto. Beretta ha raccontato ai pm che l'attuale presidente nerazzurro, una volta, l'ha salvato. Il tutto è nato dopo una lite, degenerata in minacce, dell'ex ultrà con Massimiliano Silva, addetto ai rapporti con la tifoseria. Beretta, dopo un accordo tra gli Slo (Supporter liaison officer), voleva che fossero convogliati 2000 biglietti. Dopo ciò, Beretta ha raccontato che lo Slo voleva denunciarlo, ma Marotta l'avrebbe salvato da una denuncia. Infine, l'ultrà-pentito ha raccontato che la società sa come funzionano tutti i meccanismi degli ingressi a San Siro.
Le dichiarazioni di Beretta, oltre ad inguaiare Marotta, hanno messo in imbarazzo Oaktree. Il fondo californiano non pensava di vedere il club accostato ad un'inchiesta riguardati mafia, malaffare e criminalità efferata. Il club ed il presidente nerazzurro hanno smentito le dichiarazioni dell'ex ultrà, ma gli inquirenti approfondiranno il caso.