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Italia-Svezia, la moviola: mancano due rigori agli azzurri

Italia Svezia Lahoz Ventura
Direzione di gara disastrosa dell'arbitro spagnolo Mateu Lahoz in Italia-Svezia: la dimostrazione di quanto il V.A.R. ormai serva in tutte le competizioni

Daniele Triolo

Ieri sera, a San Siro, e non è riuscita dunque nell'impresa di ribaltare il risultato di Solna (0-1) e qualificarsi per i Mondiali di Russia 2018. Nello sfacelo azzurro, però, non è passata inosservata, secondo 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, la direzione di gara dell'arbitro spagnolo Mateu Lahoz, definita senza mezzi termini “disastrosa”.

Il fischietto iberico, infatti, ha deciso di ignorare qualsiasi episodio dubbio in area di rigore, da una parte e dall'altra, penalizzando ambedue le Nazionali in campo: ma l'Italia, che ha cercato il gol fin dalle prime battute, è quella che può recriminare di più. Già all'8' Marco Parolo è steso in area da un avversario, ma l'arbitro prende un abbaglio, giudicando sul pallone il contatto di Ludwig Augustinsson.

Quindi, rischia Matteo Darmian, che tocca il pallone in area, con il braccio largo, su tentativo di Marcus Berg: involontario, ma si poteva fischiare rigore. Era da penalty anche il mani di Andrea Barzagli sull'incursione di Emil Forsberg. Nella ripresa, poi, secondo abbaglio di Lahoz che sfavorisce l'Italia, quando Mikael Lustig rifila una ginocchiata nel petto di Darmian dopo che questi aveva controllato il pallone in area piccola. Lahoz dà punizione agli svedesi per fallo di mano (inesistente) del laterale del Manchester United.

Il V.A.R. avrebbe ovviato a tutti questi errori: dimostrazione di come, ormai, ci sia bisogno della moviola in campo a tutti i livelli, in tutte le competizioni.

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