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Juventus, Fagioli ha ammesso in Procura: “Scommesso anche sul calcio”

Daniele Triolo Redattore 

La posizione di Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus indagato per scommesse su piattaforme illegali, potrebbe complicarsi. Il punto

Il 'Corriere della Sera' ha fatto il punto sulla situazione di Nicolò Fagioli, classe 2001, centrocampista della Juventus indagato per scommesse su piattaforme illegali. Quando è stato sentito dagli investigatori della Squadra Mobile di Torino, coordinati dal PM Manuela Pedrotta, Fagioli avrebbe ammesso, in sostanza, di aver fatto delle puntate anche su partite di calcio.

La sua posizione, adesso, potrebbe complicarsi e non poco. Il 'CorSera', dunque, ha fatto un riassunto di quanto accaduto in questi mesi: a fine estate Fagioli ha ricevuto un invito a comparire per essere interrogato, come indagato, a proposito delle sue grosse scommesse online, sospettato dunque di aver violato le norme previste dalla Legge 401 del 1989.

Juventus, il riassunto del caso Fagioli

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Ovvero, quelle che intervennero «nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini» a «tutela della correttezza nello svolgimento delle manifestazioni sportive». In questo caso, però, si parlerebbe di scommesse su partite di calcio, ma non della propria squadra, la Juventus.

Fagioli, nel suo interrogatorio, non avrebbe smentito. Ha raccontato agli acquirenti come sono andate le cose, anche se è evidente come gli agenti di Polizia abbiano nel mirino, più che il giocatore bianconero, soprattutto chi muove i fili dietro all'organizzazione illegale delle commesse. Presunti criminali.


Quindi, al termine di tutto, gli avvocati del giocatore, Luca Ferrari e Armando Simbari, si sono fatti vivi con la Procura della F.I.G.C., a Roma. Fagioli, in sostanza, si è 'autodenunciato', almeno per quanto riguarda l'ambito sportivo. E ha messo subito al corrente di tutto anche la Juventus.

Il gioco d'azzardo non è un reato, se non, per l'appunto, su piattaforme illegali. Uno sportivo, poi, qualunque sia il ruolo che ricopre, non può scommettere sullo sport che pratica. In questo caso, il calcio. È molto chiaro, in tal senso, l'articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva: pone un divieto molto netto.

Per la giustizia sportiva, ora, Fagioli della Juventus rischia fino ad un massimo di 3 anni di squalifica. Club e giocatore, in caso di colpevolezza, se ne aspettano comunque molti di meno. Il quotidiano generalista sostiene come si tratti di caso delicato, sportivamente e umanamente.

Avrebbe la passione del gioco sin dalle giovanili

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Sembra - ma non vi è conferma - che Fagioli sia attratto dal gioco sin dai tempi delle giovanili, quando accompagnava il pallone in campo alle partite di poker fuori. Una presunta 'ludopatia' che potrebbe essere tirata fuori nell'ambito della linea difensiva dinanzi la giustizia sportiva. Nella vicenda, la Juventus non rischia nulla.

Potrebbero, però, rischiare altri tesserati, anche se in via ipotetica. Sempre nell'articolo 24 di cui sopra, infatti, si parla di "obbligo di informare la Procura Federale" se venuti a conoscenza che società o altri tesserati siano dediti a scommesse. E pare che ieri tutti sapessero del problema di Fagioli. Mercato Milan, gli occhi di Moncada sul gioiello mondiale >>>


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