Quando in campo c'era Kakà, per l'Inter il Derby era sempre un po' più complicato. Il brasiliano ce l'aveva nel sangue la stracittadina. Il suo primo gol è arrivato proprio contro i nerazzurri e da quel momento non ha mai smesso di segnare ai cugini dei rossoneri. Ha deciso tanti Derby, con la classe e con la sua superiorità. Le difese avversarie, non solo quella nerazzurra, contro di lui sembravano impotenti.
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Kakà: “Derby, che ricordi! Il mio primo gol e la vittoria in rimonta”
Kakà, uno dei più grandi uomini Derby della storia rossonera, ha parlato del match di stasera tra Milan e Inter, oltre che del club rossonero in generale.
Stasera ci sarà Milan-Inter e l'ex numero 22 ha parlato del match ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport", ecco le sue parole: "Ho giocato tanti derby, ma quello di Milano è un'altra cosa. Una città con due squadre ricche di storia che giocano nello stesso stadio. È una delle cose che fa di questa partita un qualcosa di unico. Nella mia vita restano tanto Milan e tanta Italia, anche se non torno a Milano da quando sono andato a giocare in America. Ora con me, però, c'è Nocerino. Parliamo molto di questo Milan. Ricordo il mio debutto nel derby, feci subito gol. Però ricordo soprattutto il derby che abbiamo vinto 3-2 in rimonta a febbraio 2004. Partii da metà campo e infilai la palla all'angolino basso. Sarà stata l'atmosfera, il momento, l'essersi trovati in difficoltà... Vincemmo con gol di Seedorf, ma anch'io feci un bel gol. Poi mi ricordo i derby di Champions: erano bellissimi anni per le milanesi".
Sul Milan di oggi, sempre più cinese: "Di solito sono ottimista, tendo a vedere il lato positivo delle cose. Non si può dimenticare il Milan di Berlusconi e Galliani, ma bisogna accettare il cambiamento. Forse, potendo scegliere, questo non sarebbe stato il passaggio di consegne ideale, ma non sempre si può scegliere. La Cina è una potenza economica e mi auguro che la nuova proprietà riporti il Milan dove merita, in alto in Italia e in Europa. Sarebbe stato meglio, forse, che un grande ex giocatore diventasse direttore, ma ci sono tanti elementi che influenzano la cessione di un club. Mi auguro che i nuovi proprietari facciano bene. Il rifiuto di Maldini? Paolo conosce il Milan molto meglio di me. Lo vorrei vedere nel club, ma lui sa se può aiutare e se decide di non rientrare avrà i suoi motivi".
Sul lavoro di Vincenzo Montella e su Gianluigi Donnarumma: "Mi piace Montella: è al terzo posto, lavora con i giovani e sta facendo molto bene con i giocatori che ha. Il mio preferito della squadra è Donnarumma, un fenomeno. Non ho avuto il piacere di stare con lui in spogliatoio, ma mi pare un bravissimo ragazzo. Deve fare i suoi ragionamenti, ma tenendo presente che è in un club che ha fatto la storia. Vorrà giustamente vincere tanto, ma se ha fiducia in questo Milan che sta crescendo, sappia che si trova già nel club giusto per essere al top".
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