"Quella che nasceva come battuta si sta trasformando in un sospetto. Pur se con i necessari distinguo, la genesi e la prima fase della gestione Fonseca ricordano tanto quelle di Rudi Garcia a Napoli, proprio un anno fa. Entrambi seconde o terze scelte del club, entrambi con una gran voglia di incidere in fretta - naturale, essendo dei professionisti di livello - entrambi con il supporto (e alcune riserve) di un management fin troppo muscolare. Le analogie? Prima cosa, l’azzeramento delle gerarchie. Seconda, il tentativo di mandare dei segnali forti e chiari alle prime firme - da Kvara e Osi allora a Leao e Theo oggi. Il risultato è stato un Milan assai lontano dalle proprie aspirazioni (il bel gioco). Le cose semplici sono le migliori, per le rivoluzioni c’è sempre tempo. La Lazio, dicevo, ha fatto alcune cose buone e altre ottime. Il punto è uno solo. Qual è il suo obiettivo stagionale? È necessario capirlo, o saperlo, perché è da qui che parte tutto. Ci sono almeno cinque squadre realisticamente inavvicinabili: Inter, Napoli, Juve, Milan e Atalanta". LEGGI ANCHE: Allenatore Milan, Fonseca già in crisi? Un indizio ‘spinge’ in panchina Allegri >>>
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