"Ad esempio Viktor Gyokeres, forse il vero gioiello del mercato internazionale nerl ruolo: le inglesi si muoveranno, ma magari non le big di primissimo piano. Ecco perché il blasone, a parità di offerta (dai 50 in su) potrebbe fare la differenza. Un “need” a prescindere da modulo e allenatore è anche il laterale destro: certo cambia non poco cercare un esterno da linea a 5 di centrocampo o un terzino di una difesa a 4, ma in entrambi i casi, che Calabria non possa essere il titolare di un Milan ambizioso è evidente. Il bosniaco del Salisburgo Amar Dedic per esempio, è un nome sicuramente interessante, con le stimmate del predestinato".
"Il buco lasciato da Kessié non è mai stato colmato"
—"Infine, il centrocampo, dove il buco difensivo lasciato da Kessié non è mai stato riempito: dal mastodontico Manu Koné del Borussia Moenchengladbach (che piaceva già al Milan ai tempi del Tolosa) all’altro Thuram, Kephren, del Nizza, la scelta non manca. L’acquisto più importante di tutti però è la nuova versione di quello dello storico presidente del Catania, Angelo Massimino: all’epoca era “L’amalgama”, oggi è la serenità".
"La serenità di poter programmare una squadra che ambisca a vincere, senza mezzi termini. Di farlo senza la spada di Damocle delle “cessioni obbligate”. La serenità di pensare che lo Stadio di San Donato, il vero top player, sia l’utimo asso da calare per tornare in vetta al Mondo entro il 2028 e non il primo passo per avviare un progetto vincente. Perché l’attuale Milan, il Milan dei Leao e Theo, Maignan e Tomori, è sicuramente già una buona base e lasciarsela morire in mano sarebbe imperdonabile". LEGGI ANCHE: Ex Milan, Kaladze si racconta: le sue dichiarazioni sul passato in rossonero>>>
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