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Romelu Lukaku (attaccante Inter) e Zlatan Ibrahimovic (attaccante AC Milan) nel diverbio scoppiato durante Inter-Milan 2-1 (Coppa Italia (2020-2021) | News (Getty Images)
"Roberto Mancini, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, invoca clemenza per Romelu Lukaku e Zlatan Ibrahimovic. I bomber di Inter e Milan, come noto, sono stati protagonisti (in negativo) durante il derby di Coppa Italia dello scorso martedì. Reciproche scorrettezze e frasi pesanti che, adesso, sono al vaglio della Procura Federale.
""Sono cose che sono sempre capitate in campo e che continueranno a capitare - ha detto Mancini a 'Tiki Taka' -. L'arbitro li ha ammoniti, forse li poteva espellere, ma la cosa finisce lì. Ne abbiamo parlato fin troppo e non dobbiamo andare oltre. L'arbitro era lì e ha deciso per il giallo. Se avesse sentito qualcosa di particolare, penso avrebbe fatto qualcosa. Però non so cosa si siano detti. Non penso debbano squalificarli per mesi".
"Questo, come ricordato dal quotidiano 'Tuttosport' oggi in edicola, l'auspicio di Mancini sulla vicenda di Lukaku e Ibrahimovic. E tale augurio sembra trovare conferma nel precedente che, più di tutti, potrebbe 'fare giurisprudenza' nell'inchiesta aperta dalla Procura della F.I.G.C. sul caso. Senad Lulić, giocatore della Lazio, al termine di Lazio-Roma del 4 dicembre 2016, davanti alle telecamere parlò male di Antonio Rüdiger, all'epoca difensore della Roma.
""Due anni fa era a Stoccarda, vendeva calzini o cinture, adesso fa il fenomeno". Dichiarazione che spinse la Procura Federale, allora come oggi, ad aprire un'indagine ipotizzando inizialmente l'aggravante della discriminazione. L'inchiesta si chiuse con una squalifica di 20 giorni per Lulić con una variazione dell'accusa. La quale fu derubricata a 'semplice' violazione dell'allora articolo 1 bis del Codice di Giustizia Sportiva sui doveri di lealtà, correttezza e probità (oggi articolo 4).
"Lulić saltò una sola partita della Lazio, poiché la decisione arrivò il 22 dicembre, a ridosso della pausa natalizia della Serie A. La frase di Ibrahimovic verso Lukaku, quella sui riti voodoo, può prestarsi ad interpretazioni differenti. Ma, difficilmente, ha sottolineato 'Tuttosport', potrà entrare nella previsione dell'articolo 28 sulle condotte discriminatorie. Il quale prevede pene severissime. Ovvero, almeno 10 giornate di squalifica o sanzione a tempo determinato. L'aggravante, per Lulić, era aver pronunciato quella frase davanti le telecamere, non in una concitata azione di gioco come quella di Ibrahimovic a Lukaku.
"Nonostante quello, l'aggravante del razzismo cadde. Il Milan sosterrà con forza, davanti la Giustizia Sportiva, che le parole di Ibrahimovic non hanno connotato discriminatorio. Per questo, il club rossonero non patteggerà mai un'accusa che contenga quel riferimento giuridico. Ma potrebbe farlo se l'accusa più grave sarà ammorbidita. Infatti, il patteggiamento prevede la riduzione della squalifica di una metà se fatto al momento della chiusura delle indagini. Riduzione di un terzo, invece, se avviene dopo il deferimento. Se il precedente Lulić può essere considerato valido, scongiurato il rischio squalifica per mesi.
"Con una finestra temporale di venti giorni, Ibrahimovic potrebbe dunque saltare non più di due partite. Il discorso, ha concluso 'Tuttosport', vale anche per Lukaku. Il quale deve rispondere di insulti pesanti, ma senza aggravanti secondo il quotidiano torinese. Anzi, l'Inter cercherà di dimostrare che il suo bomber ha reagito ad una provocazione estesa anche alla madre. Calciomercato Milan: rinnovo Donnarumma, ecco le richieste di Raiola >>>
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