Milan, Adli da terza scelta a titolare: e quel dialogo con Pioli…

Yacine Adli dov’era finito? Questo l'interrogativo con cui apre il pezzo de La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina. Pioli nel 2022-23 ha ovviamente considerato pregi e difetti di Adli, allenamento dopo allenamento. La tecnica non è mai stata in discussione: i problemi sarebbero sorti sulla sua applicazione in difesa. In questo, Adli non è stato giudicato pronto. Il secondo: la concorrenza. Adli giocava da trequartista, ruolo in cui c'erano sia Brahim Diaz che De Ketelaere.

Era la terza scelta

Adli, si legge, era la terza scelta e per questo ha avuto poco spazio. La rosea riporta le parole di Pioli di settembre: «Charles sta facendo tutto quello che gli sto chiedendo. Brahim ha agilità, velocità, brillantezza, ci conto sicuramente». E a gennaio: «Adli deve crescere ma faccio grande affidamento su di lui. Nel suo ruolo c’è grande concorrenza». Adli non si è buttato giù e ha lavorato tanto, come Pioli ha spiegato a Cagliari. La Gazzetta riporta anche il passaggio delle parole di Adli a Sky: «Mi ha detto che avremmo cambiato modo di giocare e io non ero contemplato. Poi Tomori mi ha chiesto cosa avrei fatto e io gli ho detto: ‘Resto qui e vedrai che gioco’».

Adli e il dialogo fondamentale

Il dialogo più importante, si legge, è avvenuto nella pancia dell’Olimpico prima di Roma-Milan del primo settembre, l’ultimo giorno di mercato. Yacine aveva avuto qualche interessamento (Eintracht, Siviglia) ma mai una proposta forte, così è rimasto. Pioli gli ha detto di essere felice di averlo ancora in squadra, nel nuovo ruolo da vice Krunic. Da quel giorno la vita di Adli al Milan è totalmente cambiata. LEGGI ANCHE: Milan, che impatto dal calciomercato! E la prossima estate…

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