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Stefano Pioli (allenatore AC Milan) ragiona sul calendario dei rossoneri | Milan News (Getty Images)
Per molti il Milan davanti a tutti a due giornate dalla fine è una situazione inaspettata, ma in casa rossonera la vivono come una eccezionale normalità. La squadra di Stefano Pioli è lì e ha mandato un segnale chiaro: cuore caldo e testa fredda, come ripete sempre proprio l'allenatore. L'adrenalina aumenta, ovviamente, ma viene controllata e gestita. La pressione non è più un problema per questa squadra, con i giovani rossoneri che hanno ormai dimostrato di saper anche rimediare a situazioni complicate. La linea chiave però è sempre la stessa: pensare partita dopo partita. Quindi ora testa a domenica, senza stravolgere nulla rispetto ai ritmi consueti del resto della stagione.
Ieri pomeriggio la squadra è tornata ad allenarsi dopo aver aver avuto, come sempre, il martedì libero. Il programma di questi giorni è schedulato come sempre, scrive La Gazzetta dello Sport: non si cambia nulla. In attesa di capire se lo Scudetto arriverà domenica. Di feste, però, non si parla. Non è stato organizzato nulla, neanche un rito collettivo davanti alla televisione in caso di vittoria. Nessuno vuole sentire parlare di altre partite: sono tutti concentrati sul Milan e sull'impegno che lo aspetta. L'obiettivo è ovviamente non toccare nulla nell'assetto di una macchina che finora ha funzionato perfettamente. Dunque soliti orari degli allenamenti, solito menu in sala da pranzo e nell'albergo dove il Milan andrà in ritiro sabato sera, solita musica negli spogliatoi e in palestra. Ieri pomeriggio Pioli non ha parlato alla squadra, oggi riprenderanno i colloqui individuali. Per adesso anche Zlatan Ibrahimovic, svedese classe 1981 che aveva caricato la squadra prima dell'ultima partita, è rimasto in silenzio.
Per quanto riguarda Ibrahimovic, come di consueto si allenerà a parte seguendo un programma personalizzato. Parla spesso con i compagni ed è una guida anche se sta in panchina. I compagni lo ascoltano e sono tesi, ma al punto giusto: concentrati su un lavoro da completare. Lo sanno tutti e Pioli ogni tanto lo ribadisce, anche se non ce n'è bisogno. A guidare il gruppo ci sono anche il capitano Alessio Romagnoli, classe 1995, e Davide Calabria, classe 1996. Due giovani, ma tra i meno giovani della squadra. Durante la settimana ci pensa il primo, mentre il secondo parla in campo prima del fischio d'inizio. Poi, come sempre, abbraccio subito prima dell'inizio. Lì parla chi se la sente. Di solito Pioli fa il discorso il venerdì o il sabato, ma dipende dall'atmosfera. Stavolta non ci sarà bisogno di motivare molto. Poi ultimo discorso motivazionale negli spogliatoi. Presenti a Milanello tutti i giorni anche Paolo Maldini e Frederic Massara, come di consueto. Il primo parla spesso con tecnico e giocatori: ha vinto tanto e conosce certe tensioni. Ivan Gazidis dovrebbe arrivare nel fine settimana. I giocatori la vivono in tranquillità per ora e anche la Curva Sud ha deciso di non presentarsi ai cancelli come successo l'anno scorso. Gli allenamenti saranno sempre al mattino, con pranzo obbligatorio. Pasta al pomodoro o riso di primo, carni bianche o pesce e alla vigilia niente verdura e niente dolci. A tavola non ci sono posti fissi, dipende da chi finisce prima ciò che c'è da fare dopo l'allenamento. E un po' anche dalla lingua. Gli spagnoli insieme, i francesi pure e gli italiani anche.
C'è tempo di stare insieme anche in ritiro e con Pioli non si resta a Milanello, ma si va in albergo. Serve ad aggregarsi, perché il viaggio da Milanello a San Siro è troppo lungo e i giocatori tendono a isolarsi con la musica. Quindi si preferisce l'albergo vicino allo stadio per gli ultimi discorsi motivazionali e un viaggio più breve verso San Siro tutti uniti. Sarà così anche domenica, non per scaramanzia, ma per non modificare equilibri consolidati. Così il Milan è arrivato in alto e non ha intenzione di cambiare. Cuore caldo e testa fredda, anche se l'adrenalina sale.
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