Franco Ordine ha poi citato anche il parere, che abbiamo già riportato in precedenza, di Paolo Casarin: "Sul tema, Paolo Casarin (nella foto), un autentico santone per gli arbitri italiani, non ha dubbi sulla questione anche perché da sempre uno dei suoi comandamenti è stato il rigore è una cosa seria! Il barlettano Damato spiega urbi et orbi che «se Holm si tocca altro non è un problema dell'arbitro». E qui viene fuori un grave aspetto perché vuol dire che gli arbitri possono volgere lo sguardo da un'altra parte in caso di simulazione al contrario di quel che avvenne con Fabbri in Inter-Verona".
"Il rigore è figlio di Irrati e non di Orsato"
—"Ecco il punto, allora. Il calcio italiano - al contrario di quel che succede in Champions e nelle coppe - è diventato dipendente della tv e di fatto a dirigere, negli episodi chiave, non sono più gli arbitri di campo ma quelli inviati a Lissone. Per capirci il rigore di Milan-Atalanta è figlio di Irrati non di Orsato che non l'ha visto e in diretta non l'avrebbe mai dato. Proprio come avvenne nel derby di Roma (rigore alla Lazio). Per i dietrologi di professione infine c'è anche una spiegazione personale sulla conversione televisiva di Orsato e riguarda il suo immediato futuro professionale. Dicono nei corridoi dell'Aia che essendo a fine carriera attiva, si stia pensando di affidargli un incarico dirigenziale nella Can. Dimostrare fede nel Var può aiutare a raccogliere qualche consenso in più".
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