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Milan, l’attacco di Fonseca aveva quattro destinatari ben specifici

Daniele Triolo Redattore 
Paulo Fonseca ha attaccato duramente i calciatori del Milan dopo la partita contro la Stella Rossa. Cosa c'è dietro il suo grande sfogo

Ieri sera, al termine di Milan-Stella Rossa, partita della 6^ giornata della Fase Campionato della Champions League 2024-2025 vinta per 2-1 dai rossoneri a 'San Siro', Paulo Fonseca, allenatore del Diavolo, ha rivolto un duro e pubblico attacco alla sua squadra.

"Non mi basta il risultato per essere soddisfatto. Sono triste per la prestazione. Non voglio dilungarmi, meglio non farlo". Poi però ha proseguito così: "Mi fa felice aver vinto, era la cosa più importante, siamo in una buona posizione di classifica. Ma sono così, non cambio: oggi sono stanco di lottare contro certe cose ... Non sono contento della prestazione. Se devo portare i ragazzi della Primavera o del Milan Futuro, lo farò, non ho problemi. Devo parlarne alla squadra, dobbiamo analizzare insieme. Io ho tutto chiaro in testa, non è una questione tattica o tecnica. Era una partita decisiva e aver la sensazione di non voler far tutto per vincere è la peggiore da avere".

E poi ancora: "La nostra squadra è una montagna russa, oggi bene, domani non lo so. È come lanciare la moneta e vedere cosa esce, è impressionante. Questo è il problema: io so che lavoro ogni giorno per far bene, non so se in squadra tutti possono dire lo stesso. Avevamo l’obbligo di arrivare qui e dare tutto e questo non è successo. I giocatori devono capire che certe cose non devono succedere. Come si fa a non dare tutto per questa maglia? Non dobbiamo giocare meglio, ma dobbiamo lasciare tutto in campo. Non dobbiamo limitarci a fare quello che è sufficiente, così è difficile da guardare". Ma cosa intendeva Fonseca con queste parole? E con chi ce l'aveva? 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ne ha parlato nella sua versione online. PROSSIMA SCHEDA


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