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Sono letteralmente ovunque, quando il Milan è in campo, Ismael Bennacer e Sandro Tonali, che sono in due, ma sembrano in venti. Forse un po' eccessivo, ma rende l'idea. Quando c'è il Milan, tutto passa dall'algerino classe 1997 e dal classe 2000 rossonero nell'anima. I palloni si infrangono davanti a loro, la manovra parte da loro, i ritmi vengono scanditi da loro, i gol spesso sono frutto di loro giocate che portano direttamente alla rete o a passaggi vincenti. Hanno raggiunto livelli altissimi, mai toccati prima, e pensare che qualcuno a inizio stagione diceva che non potessero essere una garanzia in coppia. L'anno scorso era Franck Kessie, ivoriano classe 1996 ora al Barcellona, l'uomo chiave. Perso lui, gli altri hanno salito un gradino e non lo stanno facendo rimpiangere.
Di coppie importanti nella gloriosa storia rossonera ce ne sono tante a centrocampo. Bennacer e Tonali sono sulla strada giusta. Negli anni di Arrigo Sacchi c'erano Franck Rijkaard e Carlo Ancelotti in mediana, duo mistico e quasi inavvicinabile. Fabio Capello ha costruito le proprie fortune, scrive , su Marcel Desailly che spesso giocava con Demetrio Albertini, come in finale nel 1994. Poi il Metronomo si è trovato di fianco Massimo Ambrosini a fine anni '90. Il decennio di Ancelotti ha visto sempre presenti Gennaro Gattuso e Andrea Pirlo a completarsi a vicenda.
Ovviamente non sono ancora a quel livello Bennacer e Tonali, ma promettono bene. Questo è il primo anno, di fatto, da titolari inamovibili del Milan e da inizio stagione sono i più costanti. Nelle classifiche di rendimento dei centrocampisti ci sono quasi sempre. O uno dei due o insieme. I numeri dicono che sono tra i migliori in Europa, sia in attacco che in difesa: Bennacer è secondo per palloni recuperati in Champions League, mentre Tonali è sesto per occasioni create e considerando che gioca nei due davanti alla difesa il dato colpisce. Wallabies, che con l'intelligenza artificiale stila classifiche sui giocatori, sentenzia che la coppia è la quarta migliore d'Europa, mica male.
Probabilmente a oggi Stefano Pioli non li scambierebbe con nessuno, se li gode e basta. Sa benissimo che il Milan si regge su loro due, ma sa anche che hanno una storia di acciacchi. Ecco perché li gestisce con maestria. Nelle ultime due di campionato sono rimasti fuori prima uno e poi l'altro. Anche domenica è probabile che uno dei due si sieda in panchina. Nessun dubbio, invece, per mercoledì sera. È l'unico reparto in cui si possono già schierare loro due. Per cercare la qualificazione europea che manca da nove anni. Intanto così Pioli ha rivoluzionato il Milan >>>
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