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Milan Capello dà la propria opinione sulle big di Serie A tra cui AC Milan (GettyImages)
Manca ormai poco all'inizio del campionato, una settimana, e il Milan secondo Fabio Capello può dire la sua. L'ex allenatore e giocatore, che in rossonero ha vinto tutto da protagonista sia in campo che in panchina, ha rilasciato una bellissima intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Fa il punto della situazione sul campionato, ma parte dalla sua estate italiana: "Non mi sono mai sentito così italiano: ho esultato a Londra, ho fatto la foto con Berrettini, ho ringraziato Mattarella per la presenza a Wembley, ho seguito tutte le Olimpiadi e sono saltato dal divano a ogni medaglia. Poi è bello avere un premier come Draghi, ce lo invidiano tutti".
Sulla Serie A: "Sarà il campionato degli allenatori. Abbiamo fatto il pieno. Sarri, Allegri, Spalletti, Mourinho... C'è chi ha dato tanto, ma può dare ancora. Il mercato è aperto e dovranno essere bravi a intervenire in corsa".
Su Mourinho: "Ha la personalità giusta per una piazza come Roma, ma i problemi non mancano. La partenza di Dzeko mi ha sorpreso: non era solo il centravanti, ma anche una fonte di gioco. Ha azzeccato il portiere con Rui Patricio, mentre Abraham può essere una soluzione importante. Il colpo potrebbe essere Zaniolo, il più grande talento italiano".
Sull'Allegri bis: "Parte in pole position dopo le cessioni dell'Inter. Le aspettative sono tutte su Allegri e lo dico spassionatamente: non sarà facile ripetere il ciclo precedente. Deve mostrare forza e pugno deciso. Non vorrei che i calciatori prendano il suo ritorno come un alibi per scaricare le responsabilità. Mi attendo qualcosa da De Ligt e Dybala, che ha potenziale da numero uno, ma gli è mancato sempre qualcosa".
Sull'Inter: "Il telaio resta di buona qualità, anche con l'addio dell'allenatore e di due campioni. Non è stata smontata. Dzeko è perfetto per sostituire uno come Lukaku, mentre Calhanoglu ha colpi importanti. Inzaghi con poche parole carica il gruppo. L'Inter non era solo Hakimi e Lukaku".
Sul Milan: "Ha un progetto avviato. Giroud è un attaccante di spessore internazionale. Mi aspetto l'esplosione di un talento dal potenziale enorme come Rafael Leao. Mentre deve dare segnali di crescita Tonali. Bisogna però valutare gli effetti dell'addio di Donnarumma. Ha sposato un club di cui ora si parla in tutto il mondo, ma il Milan meritava più riconoscenza".
Sul Napoli: "Spalletti ha la squadra pronta, deve solo sperare di non perdere pezzi. La cessione di Koulibaly va scongiurata. Il Napoli ha basi più solide rispetto alla concorrenza".
Sulla Lazio: "La chiave è l'impatto del calcio di Sarri con un gruppo di qualità plasmato negli anni da Inzaghi".
Sull'Atalanta: "Sono un modello. Allenatore di grandissimo livello, presidente ex giocatore che conosce benissimo le dinamiche, struttura abile nell'individuare i talenti. Nel gioco, mi ricorda il Liverpool di Klopp".
Su Messi: "Con la crisi di liquidità provocata dal Covid, i club sicuri e ricchi sono di proprietà araba e russa. Messi ha scelto il PSG, Parigi è la nuova mecca. Per fortuna c'è anche il calcio dei saggi: il Bayern Monaco e i tedeschi in generale. Nagelsmann è partito male, ma già si intravedono le sue idee. Ho seguito con attenzione l'esordio in Bundesliga".
Sulla vittoria dell'Europeo: "Mancini ha riproposto, in versione moderna, gli aspetti migliori del nostro calcio: copione flessibile e sfruttamento delle caratteristiche dei giocatori. Il pallone va gestito quando si può, ma se si creano le possibilità per ripartire bisogna provarci. Il possesso palla non è un indicatore assoluto. Il passaggio laterale e indietro è spesso quello della comodità. Osare è un segnale di qualità: il gol del Chelsea nella finale di Champions è figlio di un lancio di Mount perfetto e un movimento elegante di Havertz. Altra considerazione: l'Europeo ha riproposto il dribbling. Ci sono allenatori che non lo contemplano, ma sbagliano".
Su Jorginho e il Pallone d'Oro: "Se si assegna per meriti generali, ha le carte in regola per essere il più votato. È stato il migliore degli azzurri insieme a Donnarumma. Ha vinto Champions, Europeo e Supercoppa".
Sul no della Serie A ai fondi di investimento: "È stata sprecata un'occasione enorme. La nostra Lega è sempre in difficoltà nel trovare una via comune".
Sul Green Pass: "Sono favorevole a tutto quello che permette di proteggere la salute e limitare la diffusione dei contagi. In televisione circolano bestialità: il vaccino è l'unica soluzione per uscire dall'incubo".
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