PIF-Milan, nessuna conferma sui contatti. Sul vendor loan di Elliott ...
—Andrebbe chiarito - ha specificato il 'CorSport' - se i sauditi entrerebbero nel Milan o nel suo veicolo controllante, la holding olandese ACM BidCo. "Differenza non ininfluente, ma su questo le voci divagano". Corrono molto i 'rumors' su una possibile iniezione di nuovi capitali nel club per via del 'vendor loan' (prestito del venditore all'acquirente) che RedBird ha ricevuto da Elliott e che dovrà restituire.
Si tratta di 600 milioni di euro, con un tasso di interesse del 8 %, che Cardinale ha ottenuto per finanziare l'operazione di acquisto del Milan nel 2022 e da restituire entro l'anno prossimo. Così il 'CorSport': "Perché dovrebbe accelerarne il rimborso non è chiaro. Manca un anno e mezzo e non risulta che i rapporti si siano deteriorati (Gordon Singer è nel CdA rossonero). Peraltro, il creditore non ha facoltà unilaterale di accelerare il rimborso e lo stesso Cardinale ha ribadito – in interviste e in un colloquio informale con noi – di non essere così sprovveduto da legarsi le mani con un prestito a 18 mesi".
Giudice ha spiegato come, nelle acquisizioni, il debito sia una normale componente. E come, in queste situazioni, esistano varie forme e gradazioni di 'leva'. Quella scelta da Cardinale per il Milan (50% debito, 50% capitale), non è particolarmente spinta. Il tasso di interesse, poi, non è oneroso. "Il capitale degli azionisti è forma di finanziamento più costosa perché chi lo apporta (sottoscrivendo quote di un fondo speculativo) si attende ritorni in doppia cifra. Sostituire debito con equity prima del dovuto non ha dunque senso", ha spiegato il giornalista del quotidiano romano.
Si cercano opportunità strategiche di partnership in Medio-Oriente
—Cardinale non ha mai negato l'interesse a sviluppare relazioni con investitori potenziali né ha mai nascosto di vedere nel Medio-Oriente uno dei serbatoi mondiali di capitale. "Spesso si parla, in modo inappropriato, di “arabi” con riferimento a paesi eterogenei: l’Arabia Saudita non è Dubai, né il Qatar, né Abu Dhabi", ha precisato Giudice. Il quale, poi, ha aggiunto come il fondatore di RedBird non voglia solo trovare capitali, ma individuare opportunità strategiche di partnership, per sviluppare legami commerciali che aiutino ad incrementare i ricavi o ad accrescere il profilo del brand Milan.
Nell'articolo, il 'Corriere dello Sport' si è poi chiesto a cosa possano mai servire nuovi capitali che il Milan, per esempio, non può impiegare sul mercato, visto che deve mantenere (come tutti) un rapporto costi/ricavi coerente con i limiti del Fair Play Finanziario UEFA, sul quale ha sottoscritto un settlement agreement. Sulle voci, poi, che vorrebbero PIF pronto a scalare i vertici del club rossonero, una chiosa: "Non può acquistare un altro club di Champions, possedendo già il Newcastle". L'opinione è che, visto il progetto stadio in atto, queste 'sirene arabe' siano soltanto suggestive per chi cerca notorietà. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, colpo in attacco in arrivo ad un prezzo incredibile >>>
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