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Cardinale bordata al Milan: “Cambiamento in ogni aspetto della società”

Emiliano Guadagnoli Redattore 
Gerry Cardinale ha ordinato di intervenire in tutte le aree del Milan. Ecco le parole sul cambiamento riportate da 'La Gazzetta dello Sport'

Gerry Cardinale, ieri intervistato nel corso della sesta edizione del 'Business of Football Summit - The Path to Profit', evento che ha avuto luogo a Londra grazie al Financial Times, ha ordinato di intervenire in tutte le aree del Milan. 'La Gazzetta dello Sport', in edicola questa mattina, riporta alcuni passaggi. 

Sui possibili cambi: «Guarderemo al cambiamento in ogni aspetto della società. Mi sono affidato a Zlatan per raccogliere opinioni, prospettive e consigli sull’idea del cambiamento in campo. Ma tutto attorno al Milan deve cambiare, anche se preferisco la parola evolvere. Guarderemo a come abbiamo fatto le cose, al personale, ai tanti infortuni che abbiamo avuto. Io non sono soddisfatto e Zlatan non è soddisfatto del fatto che non siamo numeri 1 al momento in Serie A. Siamo una squadra giovane, e quando guardi le cose da distanza e pesi il fatto che è una squadra molto giovane e molto nuova, non stiamo facendo male. Ma a noi non basta “non fare male”: abbiamo tanto lavoro da fare. Ed è lecito aspettarsi un cambiamento. Stiamo cercando di essere responsabili nel modo in cui costruiamo la squadra: se lo facciamo e poi giochiamo senza tutti i nostri giocatori, qual è il punto? Ci sono tante ragioni, non puoi solo dare la colpa allo staff medico. I giocatori sono sottoposti a pressione enorme e giocano decisamente troppe partite: dobbiamo prenderci cura della loro salute».

Su Ibrahimovic: «Vedo in lui le stesse capacità che hanno i grandi che ho incontrato in altri investimenti, la conoscenza unica del proprio mondo ma anche l’abilità di avvicinarsi al mio. E sono certo che Zlatan sarà rivoluzionario: mi permette di vivere negli Usa ma di essere a Milano, perché parla a mio nome e lo fa con legittimazione e credibilità. È unico per il modo in cui si comporta, per come riesce a parlare ai giocatori pur avendo la voce della proprietà. Io non voglio entrare in spogliatoi e parlare con i giocatori, voglio che Ibra lo faccia per me. Ha la testa giusta, la visione giusta: sto imparando da lui e per ora va alla grande, anche perché penso che entrambi abbiamo messo subito in chiaro come vediamo le cose e quello che vogliamo da questo progetto».

Sul futuro del Milan: «Nel calcio c’è questa idea che per vincere si debba spendere più degli altri: io dico che si deve cambiare anche se preferisco la parola evolvere. Abbiamo una squadra giovane e non stiamo facendo male. Ma non basta spendere meglio. Dobbiamo trovare modi più intelligenti, capire come vincere con costanza, professionalizzare il modo in cui le squadre sono gestite. Nessuno vuole vincere più di me. Ma molti perdono la razionalità quando si tratta di vincere, io no: ed è per questo che non voglio entrare in spogliatoio, ed è per questo che mi serve Zlatan che parli coi giocatori e mi permetta di gestire il club mettendo da parte il coinvolgimento emozionale». LEGGI ANCHE:Calciomercato Milan - L'attaccante lo porta De Zerbi? L'indiscrezione



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