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Milan, che dilemma in attacco: una o due punte? Ecco i dati

Andre Silva e Patrick Cutrone, attaccanti del Milan (credits: GETTY Images)

Il Milan di Gennaro Gattuso nelle ultime partite ha dimostrato poca pericolosità offensiva: possibile vedere due punte in campo dal primo minuto?

Salvatore Cantone

La Gazzetta dello Sport, quest'oggi in edicola, analizza il momento del Milan e i problemi offensivi della squadra di Gennaro Gattuso. La rosea infatti, si chiede se sia necessario o meno giocare con due punte: sia contro il Genoa e sia contro il Chievo le cose sono andate nel migliore dei modi, anche se, come ha detto lo stesso tecnico dopo il Torino, la coperta è corta: "Con le due punte abbiamo sofferto. Il problema del gol non è la punta o le due punte, ma è riuscire a essere più cattivi negli ultimi 25 metri. Con due punte si da più campo agli avversari e non è detto da nessuna parte che si riesca a creare di più".

DATI - Gattuso, come detto, si è affidato quasi sempre ad una punta, raccogliendo sei delle nove vittorie sulla panchina rossonera, mentre i pareggi invece sono stati tre. Con i due centravanti, come detto, ci sono state le due vittorie contro Genoa e Chievo e i pareggi contro Fiorentina, Sassuolo e Torino. La coppia più prolifica è stata quella composta da André Silva e Cutrone, che hanno totalizzato sei gol 260 minuti, la seconda Kalinic-Andrè Silva, con quattro reti in 318 minuti, e infine Cutrone-Kalinic, che non hanno totalizzato insieme nessun gol.

OPINIONI - Milan dunque a una punta o due punte? A tal proposito, ecco le opinioni di due ex attaccanti del Milan come Virdis e Serena. Virdis: "Rino preferisce una squadra corta puntando più sugli inserimenti dei centrocampisti. Da ex attaccante preferisco le due punte e ho anche una soluzione: un centravanti fisso, magari Cutrone, con André Silva di fianco a girargli intorno. Opinione opposta quella di Aldo Serena: "La mia idea è che i centravanti non siano compatibili tra loro, meglio su uno soltanto. Inoltre il gioco di Gattuso è particolarmente dispendioso, per intensità in fase di possesso e non: tanto lavoro può danneggiare la lucidità sotto porta. Silva ha giocato poco, Kalinic è in crisi di autostima, e Cutrone è un ragazzo giovane a cui non si può chiedere una continuità esasperata".

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