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Milan, Conceicao e la corsa impazzita: dall’entusiasmo iniziale al crollo

Milan, Conceicao e la corsa impazzita: dall’entusiasmo iniziale al crollo - immagine 1
L’avventura di Sergio Conceicao sulla panchina del Milan: dall'entusiasmo per la Supercoppa Italiana contro l'Inter, al crollo in Serie A
Alessia Scataglini

L’avventura di Sergio Conceicao sulla panchina del Milan somiglia a una corsa sulle montagne russe: emozioni forti, vertiginose salite e discese improvvise. In poco più di due mesi, il tecnico portoghese è passato dall’euforia di un debutto trionfale alla crisi più nera, tra successi fugaci e tensioni crescenti.

Un avvio da favola

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Come riferito dalla Gazzetta dello Sport, Conceicao sbarca a Milano il 30 dicembre, poche ore dopo l’esonero del connazionale Paulo Fonseca. Non ha nemmeno il tempo di ambientarsi che il giorno seguente è già in volo per l’Arabia Saudita, dove il Milan si gioca la Supercoppa Italiana. L’impatto è immediato: vittoria sulla Juventus in semifinale, trionfo contro l’Inter in finale.


In meno di dieci giorni, Conceição conquista il suo primo trofeo in Italia. Una partenza quasi da record, celebrata con sigaro e balli nello spogliatoio, in perfetto stile NBA. I tifosi sono in delirio, i social esaltano la nuova energia della squadra. Le prospettive sono incoraggianti: il Milan è indietro in campionato, ma la rimonta è possibile; in Champions la qualificazione agli ottavi è vicina; resta poi la Coppa Italia, un obiettivo concreto.

Le prime crepe

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Tornati in Italia, l’entusiasmo è alle stelle. Ma già alla prima partita qualcosa si incrina: il pareggio per 1-1 contro il Cagliari lascia un sapore amaro. La settimana successiva arriva anche la prima sconfitta, proprio contro la Juventus battuta a Riad.

Anche quando arrivano le vittorie (Como, Girona, Parma), il Milan fatica e non convince. E Conceição appare sempre più nervoso. La tensione esplode dopo il sofferto 3-2 contro il Parma, quando il tecnico portoghese sfiora lo scontro fisico con Davide Calabria. “Solo un’incomprensione”, minimizzano i protagonisti, ma la sensazione che qualcosa si stia incrinando è evidente. A peggiorare il clima, le continue voci di mercato che destabilizzano ulteriormente lo spogliatoio.

La caduta libera

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Il crollo più pesante arriva in Champions League: il Milan spreca la prima occasione per accedere agli ottavi, perdendo 2-1 contro la modesta Dinamo Zagabria. La dirigenza prova a reagire con un mercato ambizioso, portando in rossonero Walker, Gimenez, Joao Felix, Bondo e Sottil.

La vittoria in Coppa Italia contro la Roma, grazie ai debutti brillanti di Gimenez e Joao Felix, sembra riportare un po’ di fiducia. Anche il successo di Empoli lascia intravedere una ripresa. Ma è solo un’illusione. Il doppio confronto con il Feyenoord nei playoff di Champions sancisce il tracollo definitivo: prima una papera di Maignan all’andata, poi la sciagurata espulsione di Theo Hernandez al ritorno. Il Milan esce dalla competizione, e in campionato la situazione precipita con tre sconfitte consecutive.

Conceicao cerca disperatamente una svolta, ma la corsa impazzita continua. E quando questa giostra finalmente si fermerà, anche il tecnico portoghese potrebbe aver bisogno di tempo per ritrovare l’equilibrio.LEGGI ANCHE: Milan, Pulisic: che differenza con Fonseca e Conceicao. I numeri non mentono>>>

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