L'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' si è soffermato su Daniel Maldini e Lorenzo Colombo, giovani calciatori del Milan attualmente in prestito con le maglie di Spezia e Lecce. Il primo ha fatto tremare proprio i rossoneri con un tiro a giro che è valso il momentaneo 1-1 a San Siro, il secondo ha gelato un Napoli irresistibile al 'Maradona', peraltro dopo aver sbagliato un rigore. Questione di personalità. I conti, in queste belle storie, tornano per il Milan. Daniel ce l'ha scritto nel DNA: storia di famiglia da tre generazioni. Lorenzo ce l'ha scritto sul contratto: prestito con diritto di riscatto e contro riscatto a favore del Diavolo. Prestito secco, invece, per Maldini.
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Milan, Daniel Maldini e Colombo crescono: il club sorride e loro sognano
Daniel Maldini
—"Uscire di casa mi ha responsabilizzato, mi sento più grande. Ho un cognome pesante, ma ho imparato a viverla bene. E se sono raccomandato non me ne sono accorto". Queste le parole di Daniel Maldini rilasciate a 'SportWeek'. Lo Spezia lo ha responsabilizzato e in Liguria il classe 20o1 sta facendo piuttosto bene. Dopo un infortunio che lo aveva limitato a inizio stagione, Luca Gotti ha iniziato a dargli spazio e lui ha ricambiato. Spezzoni quasi sempre convincenti, fino al gol a San Siro contro il suo Milan. Il club in cui punta di ritornare da protagonista.
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Lorenzo Colombo
—Anche Colombo ha lo stesso obiettivo in testa. Il super gol dalla distanza al 'Maradona' non poteva bastare. L'attaccante ha colpito nove giornate dopo, contro l'Udinese: se segna il suo Lecce porta a casa dei punti. Succede anche quando non lo fa ma lotta come un leone: c'è anche la sua impronta nel 2-1 casalingo contro l'Atalanta. Al Milan, dove il dopo Ibra e Giroud è ancora da costruire, osservano e riflettono. Higuain e il raptus isterico contro la Juventus: la crisi e l'addio al Milan
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