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Milan, la difesa prende due gol a partita: Fonseca corre ai ripari. Ecco come

Paulo Fonseca AC Milan allenamento Milanello
Il Milan di Paulo Fonseca ha già incassato 6 gol nelle prime 3 partite del nuovo campionato. Così è impossibile andare avanti per il Diavolo
Daniele Triolo Redattore 

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha parlato del Milan di Paulo Fonseca che, nelle prime 3 partite del campionato di Serie A 2024-2025, contro Torino, Parma e Lazio, ha già incassato 6 gol, alla perfetta media di due reti per partita. E meno male che, a luglio, Fonseca si era presentato al mondo rossonero annunciando la volontà di difendere diversamente rispetto alla stagione precedente.

Un'annata, l'ultima con Stefano Pioli in panchina, in cui il Milan aveva subito ben 49 reti in campionato e 69 in totale, sommando anche le partite di Coppa Italia, di Champions e Europa League. E pensare che soltanto nel 2022, con 31 gol subiti in 38 partite, il Diavolo si fregiava del titolo di miglior difesa del torneo di Serie A. Ora il Milan balla pericolosamente ogni qualvolta viene attaccato. C'è sempre la sensazione che l'avversario possa andare in rete.


Milan, la difesa fa acqua: ecco i motivi

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Il Milan dello Scudetto, in mediana, aveva la 'protezione' - in fase difensiva - dei mediani Franck Kessié, Sandro Tonali e Rade Krunić. Più il lavoro in copertura, a destra, di Alexis Saelemaekers e Junior Messias. Era una squadra, forse, con meno qualità di quella attuale. Ma sicuramente era un Milan che aveva equilibrio. Questi giocatori sono andati, gradualmente, via tutti e Pioli ha fatto fatica a mantenere alto il livello di attenzione in retroguardia.

Fonseca, dopo appena tre partite ufficiali con il Milan, sta annaspando già dopo in preda agli stessi problemi che attanagliano il Milan da tempo e che si sono addirittura acuiti almeno dal finale della scorsa stagione. Risultato? Una vittoria nelle ultime dodici partite ufficiali, quella del maggio scorso a 'San Siro' contro il Cagliari. I gol subiti adesso, però, per la 'rosea', sono "un ammasso di (ripetuti e simili) errori collettivi e individuali, che partono - come dice lo stesso Fonseca - dalla fase di pressing degli attaccanti e finiscono con il posizionamento e l’attenzione di chi sta dietro.

Fonseca dovrà modificare qualcosa del suo credo

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Alcuni hanno un atteggiamento passivo (tipo Theo Hernández e Rafael Leão a Parma), altri hanno foga (vedasi le uscite alte di Fikayo Tomori a Roma contro la Lazio). Altri hanno fatto topiche clamorose (Malick Thiaw contro il Torino, Emerson Royal all'Olimpico). Strahinja Pavlović, l’ultimo rinforzo al centro della difesa, dopo il pareggio dell’Olimpico ha ammesso che ci sarà da lavorare per trovare solidità. Il gigante serbo, al netto di alcune imprecisioni, è stato tra i meno peggio, là dietro.

Il dubbio, ad ogni modo, per il quotidiano sportivo nazionale, resta. Riuscirà Fonseca a sistemare una situazione che sembra ormai - purtroppo - ben radicata nella galassia rossonera? Dovrà farlo, per forza. Anche a costo di modificare qualcosa nel suo credo calcisticoLEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Moncada pesca in Serie A i primi tasselli per il futuro >>>

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