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yonghong li (credits: GETTY images)
Come viene riportato sostanzialmente da tutti i quotidiani sportivi, l'era di Yonghong Li, ex presidente del Milan continua a essere inspiegabile. L'era cinese, infatti, passerà alla storia non solo per il fatto che l'imprenditore sia completamente sparito nel nulla dopo circa un anno, ma anche per i pessimi risultati in termini di bilancio: il passivo, infatti, è di 126 milioni di euro, -73 rispetto all'anno precedente.
CONTI IN ROSSO - Questo passivo testimonia come in realtà non ci sia mai stato stato un tentativo concreto di risanamento economico del club, a differenza di quanto aveva detto Marco Fassone, ex amministratore delegato del Milan. L'aumento spropositato dei costi non è stato compensato da una crescita altrettanto importante dei ricavi, così come dimostrano i numeri: il Milan ha avuto introiti per 255,8 milioni, ovvero 43,7 in più nel paragone con la stagione 2016-17, ma i costi sono cresciuti addirittura del 22,7%, passando da 273,9 milioni a 354,4. I problemi principali sono dovuti agli ammortamenti, oltre al fatto che il monte ingaggi è salito a 150 milioni di euro. Insomma, un disastro.
CI PENSA ELLIOTT - Per fortuna a questa situazione ci pensa Elliott, visto che il fondo ha ripianato le perdite versando 170,5 milioni e ristabilendo dunque una situazione che poteva diventare drammatica. La sfida più difficile sarà quella di valorizzare il Milan e di recuperare il denaro che è stato messo. In primo piano c'è sempre il discorso relativo alla Uefa, visto che i bilanci del Milan sono negativi da più stagioni con un'accelerata negativa nel 2017-2018: occorrerà troverà un accordo con il massimo organismo calcistico europeo in maniera tale da non pregiudicare la strategia di rafforzamento per consolidare il club. In ogni caso, che fine ha fatto Yonghong Li? CLICCA QUI per conoscere un'altra incredibile novità!
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