C’è però anche l’ipotesi molto concreta che sia stato uno dei due giocatori coinvolti, in particolare l’ex milanista Tonali, oggi al Newcastle, a tirare in ballo il nome di Florenzi. Non sarebbe stato lui a parlare spontaneamente del rossonero, ma potrebbe aver fatto il suo nome di fronte a una domanda diretta del procuratore a fronte di una chat. A quel punto ascoltare Florenzi era praticamente un «atto dovuto», come lo ha definito il Milan.
Posizione chiarita, deposizione convincente: ora l'archiviazione
—Florenzi ha comunque chiarito, nella Capitale, la sua posizione. L'interrogatorio è durato poco più di dieci minuti, nei quali ha ribadito quanto detto a Torino. Ovvero che ha puntato, sì, su piattaforme illegali in giochi come roulette, poker e blackjack, ma non ha mai effettuato scommesse sul calcio. La sua versione, già ritenuta attendibile dalla Procura di Torino, avrebbe convinto anche la Procura FIGG. Chinè, dunque, ora dovrebbe procedere con l'archiviazione.
«Florenzi ha dichiarato che non ha mai puntato sul calcio - ha detto l’avvocato del milanista Gianluca Tognozzi che lo difende assieme ad Antonio Conte -. Con quest’ultimo passaggio credo che il suo coinvolgimento nell’inchiesta sia concluso». Milan e giocatore, quindi, possono tirare un sospiro di sollievo. LEGGI ANCHE: Maldini ne ha per tutti: il suo addio al Milan tra verità e retroscena >>>
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