La sanzione, quindi, che sembra ci sarà per Florenzi sarà decisamente più leggera. Dal punto di vista penale, rischia un'ammenda. Dal punto di vista sportivo, nulla. A patto che arrivi la conferma che il rossonero non ha mai scommesso sul calcio.
I legali di Florenzi hanno sottolineato come il loro assistito abbia 'chiarito la sua posizione, ribadendo l’assoluta estraneità a qualsiasi tipo di scommessa sul calcio, né del resto è emerso alcun indizio o contestazione in tal senso. Ha riconosciuto di aver giocato su piattaforme illegali e ha fornito tutti i chiarimenti richiesti al pm per definire la propria posizione al più presto".
Da quanto filtra, poi, da ambienti degli Procura di Torino in effetti non sarebbe stato trovato alcun riscontro di scommesse sul calcio da parte di Florenzi. Durante l'interrogatorio gli uomini della Squadra Mobile hanno chiesto conto a Florenzi delle chat trovate su uno dei dispositivi elettronici sequestrati agli altri tre giocatori. Così sarebbe emerso il suo nome.
Gli hanno mostrato le conversazioni e il giocatore del Milan avrebbe ammesso, sì, di aver punto su siti illegali. Ribadendo, però, di essersi limitato a quello, roulette e giochi d'azzardo, e non sconfinando nel suo sport, il calcio. Agli inquirenti - ai quali interessa capire chi ci sia dietro il giro multimilionario di puntate clandestine - Florenzi è sembrato sincero.
Il reato contestato a Florenzi è lo stesso degli altri tre, esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa, previsto dall’articolo 4 della Legge 401 del 1989. Come gli altri, se la caverà con una multa neppure troppo salata. Prima di essere sentito, ha proseguito 'La Gazzetta dello Sport', Florenzi aveva ribadito al suo club, il Milan, al suo agente, Alessandro Lucci ed ai suoi legali di non aver mai piazzato scommesse sul calcio.
Non è detto che la F.I.G.C. lo convochi: non ci sono riscontri sul calcio
—Una posizione chiara. Da parte del suo entourage non ci sono dubbi sulla veridicità delle sue dichiarazioni. Anche perché, al momento, non ci sono indizi in mano alla Procura di Torino che dimostrino il contrario. Il suo nome non figura nelle intercettazioni: lo ha tirato in ballo uno degli altri calciatori.
Ora che succede? Non dovrebbe essere necessario un secondo colloquio a Torino. Gli atti della Procura, però, verranno inviati alla F.I.G.C. ed è possibile che la Procura Federale lo ascolti a Roma. Non è detto, però, che lo faccia, visto che non ci sono riscontri legati al calcio. I tempi, in ogni caso, non saranno velocissimi. Nel frattempo a Torino si continua a indagare: non è da escludere il coinvolgimento di altri giocatori. LEGGI ANCHE: Mercato Milan: difensore, la speciale lista di Moncada >>>
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