Il rinforzo Pavlovic
—Per sostenere Fonseca, Pavlovic ha anche contribuito in fase offensiva: è suo il gol che aveva dato il primo vantaggio al Milan a Roma. C'è un precedente incoraggiante: Pavlovic ha affrontato l'Inter due volte, senza sfigurare né contro Lautaro Martinez né contro Marcus Thuram. Anche se la difesa resta un punto debole, il serbo è l'unico in grado di restituirle solidità. Da nuovo arrivato, è diventato la colonna portante del reparto: Malik Thiaw, Matteo Gabbia e anche Fikayo Tomori vengono dopo di lui.
La certezza Pulisic
—L'attacco del Milan si è trovato con un solo elemento affidabile. Morata è infortunato, Luka Jovic è ai margini, Samuel Chukwueze ha perso il ritmo mostrato in precampionato e Leao, disattento a Parma e relegato in panchina nell'ultima partita, è stato più protagonista per la distanza al cooling break che per il gol del 2-2 all'Olimpico. L'unico costante è stato Christian Pulisic, sempre disponibile e pronto a rispondere alle richieste dell'allenatore: schierato come trequartista centrale contro il Torino o come esterno destro contro Parma e Lazio. Ha ricambiato la fiducia di Fonseca con la sua disponibilità a cambiare ruolo, oltre a segnare un gol e fornire un assist. In attesa del ritorno in forma di Morata e Leao, sarà ancora Pulisic il punto di riferimento principale per l'attacco. LEGGI ANCHE: Milan, super Pavlovic: il suo primo allenatore lo paragona a tre mostri sacri >>>
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