RASSEGNA STAMPA

Milan, che succede? Attacco forte, ma serve più equilibrio: altro mediano?

Redazione
Fonseca, ex difensore e ora allenatore del Milan, si è lanciato con coraggio nel calcio offensivo: serve più equilibrio

Fonseca, ex difensore e ora allenatore, si è lanciato con coraggio nel calcio offensivo, predicando pressing alto, dominio del gioco e spettacolo sottoporta. La sua filosofia ha portato il Milan a una svolta offensiva, con risultati positivi, almeno in parte. I numeri della Champions confermano una certa evoluzione: i rossoneri non segnano almeno tre gol in tre partite consecutive di grande Europa dal 1989, dall’epoca del leggendario Milan di Sacchi. Tuttavia, c’è un rovescio della medaglia che non può essere ignorato: i gol subiti sono saliti a 22, tra campionato (14) e coppa (8), un dato che pesa sull’ambizione del Milan, frenandone il volo verso le vette della classifica.

L’Imperativo di maggiore solidità

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Come riferito dalla Gazzetta dello Sport, il Milan ha bisogno di trovare un equilibrio, non solo in attacco ma anche in difesa. Il 3-1 subito dallo Slovan Bratislava, ultima in classifica nel girone di Champions, ha messo in luce le fragilità difensive della squadra. Nonostante l’attacco esplosivo con Chukwueze, Pulisic, Okafor e Abraham, la squadra si è scoperta troppo spesso, dando l’impressione che una formazione modesta come lo Slovan potesse colpire anche di più, se non fosse stato per un grande salvataggio di Pavlovic e alcune buone parate di Maignan.

Contro avversari di livello più alto, le cose potrebbero andare peggio. Il Milan rischia di continuare a subire gol facili, a causa di un assetto sbilanciato che lascia la difesa senza adeguata copertura. E non si tratta solo del rendimento difensivo di Leao, ma di una squadra che si scopre in ogni zona del campo, soprattutto quando gli esterni non rientrano a sufficienza e i centrocampisti non coprono le spalle alla difesa.

Il Milan di Fonseca, tanti moduli, ma poco equilibrio: altro mediano?

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Fonseca ha sperimentato diverse soluzioni tattiche, ma la chiave potrebbe risiedere nel centrocampo. Se da un lato il Milan ha mostrato fluidità offensiva, con giocatori come Morata, Musah e Loftus-Cheek che hanno dimostrato grande dinamismo, dall’altro manca quella solidità centrale che permetterebbe alla squadra di essere più equilibrata.


L’idea di un centrocampo a tre potrebbe essere la risposta giusta: tre giocatori capaci di agire sia in fase offensiva che difensiva, con raddoppi e coperture più incisive. In questa versione, Loftus-Cheek potrebbe giocare da regista centrale, con Pulisic sulla destra e Leao a sinistra, mentre Morata agirebbe da punta centrale. Una seconda opzione prevede Musah come esterno destro, con Pulisic di nuovo centrale, Leao e Morata come coppia offensiva.

Fonseca ha anche sperimentato la soluzione più offensiva, con Morata come trequartista di raccordo, affiancato da Pulisic, Leao e Abraham, più spregiudicata ma con la condizione che il centravanti inglese si impegni anche in fase difensiva.

Bennacer: un’opzione in più

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Non va di certo dimenticato Bennacer, che tornerà presto disponibile e che ha già dimostrato la sua versatilità giocando come regista, mediano o rifinitore. La sua presenza potrebbe offrire un ulteriore opzione per dare equilibrio al centrocampo rossonero e permettere a Fonseca di adattarsi meglio in base alle esigenze della partita.

La strada da percorrere

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In conclusione, il Milan ha intrapreso un cammino offensivo sotto la guida di Fonseca, ma per puntare in alto, in Italia e in Europa, è fondamentale trovare un equilibrio. La difesa deve essere più solida e la squadra nel suo complesso più compatta. Un Milan più muscolare, più dinamico, meno sbilanciato in fase offensiva, sarebbe in grado di aspirare a traguardi più alti. Non è solo una questione di numeri, ma di mentalità: più solidità e meno fronzoli, per tentare la scalata verso le vette della classifica. LEGGI ANCHE: Maglia Milan per i 125 anni, foto e video dal web. Ecco quando sarà indossata >>>