Paulo Fonseca ha stimolato i giocatori del Milan prima del derby: missione compiuta. Ma non è stato l'unico gesto decisivo per la vittoria
'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha rivelato come Paulo Fonseca e il suo staff abbiano curato, nei minimi dettagli, l'avvicinamento al derby Inter-Milan, poi vinto dai rossoneri 1-2. Non soltanto nell'aspetto tattico, con il doppio centravanti (Álvaro Morata e Tammy Abraham) per la prima volta in campo insieme dall'inizio. Ma anche e soprattutto in quello psicologico.
Milan, Fonseca ha puntato sul coraggio. In tutti i sensi
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La parola 'coraggio' è stata centrale. Gli uomini di Fonseca si sono preparati nello 'stanzone' di 'San Siro' (da calendario, il derby era in trasferta), riservato alle formazioni ospiti, che l'allenatore lusitano ha chiesto di personalizzare. La 'rosea' ha spiegato come il posto di ogni calciatore del Diavolo sia stato contrassegnato dal numero di maglia, dallo stemma del Milan e dalla parola «coraggio» scritta nella lingua madre del giocatore in questione.
Fonseca, quindi, ha spinto per un Milan che andasse in campo senza paura. Missione compiuta. Ma non è stato l'unico gesto della settimana che ha fatto sì che il Diavolo si presentasse alla stracittadina con la testa libera e il cuore leggero. Mercoledì Fonseca, dopo il brutto Milan-Liverpool di Champions League, aveva tenuto un discorso di oltre un'ora e mezza al gruppo squadra.
Ecco cosa è successo, poi, dopo il derby vinto
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Giovedì era stata la volta di Zlatan Ibrahimović, Senior Advisor di RedBird e Gerry Cardinale, che aveva portato a Fonseca e ai giocatori il sostegno della proprietà. Venerdì, grigliata organizzata a Milanello, con gli chef a cucinare tanto per la Prima Squadra quanto per il Milan Futuro.