Sul Milan: confronto Pioli-Fonseca
—"Tanti mugugni e forti fortissime perplessità a Parma dove si è arreso il Milan che, a detta di molti, non è cambiato rispetto all’ultima stagione di Pioli. In realtà non è così, il Milan è cambiato, in peggio, quanto meno numeri alla mano: l’anno scorso dopo due giornate la squadra di Pioli era in testa alla classifica a punteggio pieno avendo vinto a Bologna (2-0) e col Torino (4-1), 6 gol segnati e uno subito, mentre quella di Fonseca ha un solo punto, di gol ne ha presi 4 e segnati 3. Un po’ di conti, ogni tanto, non fanno male".
Sulle contestazioni alle società
—"Fischi e contestazioni dure non solo per le squadre ma anche per i club. Dopo le dure parole di Vanoli sulla cessione di Bellanova. In quindicimila hanno sfilato contro Cairo (da tempo al centro di contestazioni) nonostante l’eccellente partenza del Torino (4 punti fra Milan e Atalanta). A Firenze hanno esposto uno striscione che fa male, ma male sul serio: «La vostra ambizione è vendere la nostra passione», con la terza riga dedicata alla Juventus e in che modo è facile immaginare. L’ambizione era il termine usato dai dirigenti viola quando hanno presentato la nuova stagione e la cessione di Nico Gonzalez ai bianconeri, dopo quelle di Chiesa e Vlahovic, non è stata molto gradita... Non sono contenti a Formello per la prestazione di Udine(quanto a Lotito, è materia di quotidiana contestazione). Non sono contenti nemmeno a Lecce (sei gol incassati in due partite). Neanche a Bologna, dove lo spreco di palle-gol (più con l’Udinese che col Napoli) sta diventando un classico come lo era per Italiano a Firenze".
Sulle incertezze degli allenatori
—"Colpa del mercato o delle incertezze dei nuovi allenatori? Fonseca si è assunto tutte le colpe della disfatta (e te credo); De Rossi contro l’Empoli ha cambiato una mezza dozzina di volte la Roma per venirne a capo ma non c’è riuscito; Palladino ha fatto 9 cambi contro il Venezia rispetto alla gara di Conference League con l’Akademia Puskas, segno che le idee non sono proprio chiare, poi ha detto di aver visto segnali di crescita. Ligabue gli avrebbe risposto: chi si accontenta gode così e così".
Chi merita gli applausi
—"Sono applausi dove di solito sono lacrime di sofferenza. Applausi sinceri per la Juve capolista, per il Parma, la squadra più sorprendente sotto l’aspetto del gioco (e dei risultati) di questo inizio stagione, per l’Empoli, per l’Udinese e il Genoa che in un colpo solo ha perso Retegui e Gudmundsson, finiti in squadre che per ora non se la passano benissimo. E’ ancora calcio d’agosto, il mercato è aperto, le idee sono confuse e i giocatori, chi reduce dall’Europeo, chi dalla Coppa America e chi dalle Olimpiadi, non sono in forma. Ci vuole pazienza. Intanto però meglio non sottovalutare quei fischi". LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Adli alla Fiorentina: formula, cifre, dettagli
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