Milan, la storia di Gabbia: rossonero da sempre
—Anche dei genitori, che l'accompagnavano prima a Como, poi a Lecco e, infine, al 'Vismara'. Quando la Serie A era soltanto un lontano desiderio, la domenica a 'San Siro' ci andava con nonno Gilberto e nonna Adriana. Alla quale deve il suo numero di maglia, il 46 (l'anno di nascita della nonna).
Nonostante sia arrivato laddove avrebbe voluto, Gabbia è rimasto il ragazzo della porta accanto. Non si è mai montato la testa. Profilo basso, moderato sui social, niente tatuaggi o look alternativi. Il centrale difensivo del Milan è calciatore e uomo d'altri tempi. Umile e sempre volenteroso, punta sempre a migliorarsi.
Era andato in prestito al Villarreal, l'anno passato, in quell'operazione di mercato che lasciava presagire ad una separazione definitiva. L'emergenza in difesa, poi, hanno costretto il Milan a riportarlo a casa con sei mesi di anticipo. E lui, nella passata stagione, ha offerto un rendimento sempre all'altezza delle aspettative.
Titolare due volte, due vittorie. Spalletti lo segue
—Quest'anno è partito dalla seconda fila, ma quando ha giocato titolare - contro Venezia e Inter - il Milan ha vinto due volte. E non può essere un caso. I compagni di squadra, sui social, testimoniano tutto il loro affetto nei suoi confronti e questo non potrà far altro che fargli bene, spingendo a dare ancora di più alla causa rossonera.
Per la felicità, oltretutto, di Luciano Spalletti, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana. Presente al derby, il C.T. azzurro era lì per visionare (anche) i progressi di Gabbia in rossonero. LEGGI ANCHE: Le diavolerie di Fonseca: ecco il nuovo Milan tra centrocampo e attacco >>>
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