MILAN-GENOA

Milan-Genoa, Fonseca continua a lanciare bordate: le sue parole

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Paulo Fonseca, allenatore rossonero, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Genoa. Giù altre ulteriori dichiarazioni pesanti
Daniele Triolo Redattore 

Questa sera, alle ore 20:45, si disputerà a 'San Siro' Milan-Genoa, partita della 16^ giornata della Serie A 2024-2025 nonché gara che rappresenterà il culmine dei festeggiamenti per i 125 anni del club rossonero e Paulo Fonseca, allenatore del Diavolo, proseguirà - con coraggio - sulla sua linea di principio. Ovvero fuori chi non lo soddisfa, a prescindere dai nomi.

Se ad ottobre era toccato - spesso - a Rafael Leão andare in panchina, stavolta toccherà a Theo Hernández: prevedibile, dopo lo sfogo di Fonseca al termine di Milan-Stella Rossa di Champions League. Theo ha avuto un colloquio nelle scorse ore con il tecnico: «Non dico i nomi dei giocatori con cui ho parlato - ha detto Fonseca in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Genoa -. Comunque li ho guardati negli occhi e gli ho detto cosa penso, ora dobbiamo andare avanti».


Milan-Genoa, Fonseca: "125 anni, saremo all'altezza della storia"

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In campo, in Milan-Genoa, sarà Álex Jiménez a prendere il posto del francese, mentre - vista la contemporanea indisponibilità di Yunus Musah, Ruben Loftus-Cheek e Christian Pulisic - sarà Mattia Liberali ad agire da trequartista. Fonseca, le cui dichiarazioni della vigilia sono state riportate, tra i quotidiani sportivi oggi in edicola, anche dal 'Corriere dello Sport', è sicuro di aver fatto le scelte giuste.

«Il Milan fa 125 anni, dovremo essere all'altezza della storia. Per me con quell'atteggiamento visto con la Stella Rossa non potevamo essere all'altezza di un club che ha fatto la storia del calcio. Ho parlato con i giocatori con cui volevo parlare. Siamo pronti per un giorno all'altezza del Milan». L'allenatore ha continuato, nel frattempo, a lanciare bordate. Sia nei confronti dei suoi giocatori, criticandone l'atteggiamento in campo, sia nei confronti della precedente gestione, quella di Stefano Pioli, durata cinque stagioni e conclusasi nello scorso mese di maggio.

«Dopo la partita contro la Stella Rossa non ho parlato di questione tattiche o tecniche: non sono stati quelli i problemi ma di atteggiamento, l'unico problema. E questo influenza le altre cose», ha ribadito Fonseca alla vigilia di Milan-Genoa. «Sono ritornato indietro al tempo in cui non ero qui. Per le ultime dieci partite dell'anno scorso ho visto che si dicevano le stesse cose: non è cambiato nulla. Non si può dire che sia un problema solo di quest'anno», ha ricordato l'allenatore portoghese. «Ho sentito che si parlava dell'atteggiamento della squadra».

"Scudetto? Penso che ora è più difficile, ma continuo a crederci"

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Fonseca ha anche parlato della questione capitano («Ho fiducia nel capitano che abbiamo. Ho rispettato la gerarchia della squadra, e continuerò a farlo») e ha specificato come, nella gestione di queste calde situazioni dell'ultimo periodo, la società non sia entrata nel merito: «La dirigenza non ha parlato con la squadra, non c'era la necessità. Lo sfogo di mercoledì era concordato? Ho parlato con la squadra e poi con la società, come succede normalmente».

Chiosa di Fonseca con gli obiettivi del Diavolo. Lo Scudetto, infatti, sembra essere ormai andato. «Come sempre voglio essere onesto. Penso che ora è più difficile, ma dentro di me io continuo a crederci. Che posso dire di più? Non è facile, ma continuo a crederci», ha evidenziato Fonseca. «Quello che voglio è avere una squadra più costante, principalmente nell'atteggiamento. Poi possiamo sbagliare tecnicamente e tatticamente, ma per me è difficile capire questa incostanza mentale della squadra». LEGGI ANCHE: Milan, via Fonseca e torna Allegri? L’esperto: “Ecco quando accadrà” >>>

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