Quando Nicolò torna a casa, i dottori lo rassicurano: presto potrà tornare a giocare a calcio. Ma lui non riesce a essere felice. Quella maglia non era un semplice indumento: era il regalo del nonno, il simbolo di un legame indissolubile, il ricordo di tutti quei pomeriggi passati insieme al campetto o a San Siro, ad ammirare Maignan. Papà Massimiliano e mamma Ilaria provano a consolarlo regalandogli una maglia identica, ma non è la stessa cosa. Quella originale, con il numero 16 bianco, era unica.
La svolta arriva grazie a un gesto inaspettato. Un infermiere dell’ospedale, milanista come Nicolò, trova i brandelli della maglia e decide di non buttarli via. Li recupera e li restituisce al bambino, che, vedendoli, non riesce a trattenere le lacrime di gioia. Anche ridotta a pezzi, quella maglia è ancora il legame con suo nonno e con il suo sogno.
Ma la storia non finisce qui. Il Corriere della Sera racconta che il Milan, venuto a conoscenza dell’accaduto, decide di regalare a Nicolò un momento indimenticabile. Lo invita a San Siro per assistere a una partita, ma senza rivelargli nulla della sorpresa in serbo per lui. Dopo lo 0-0 contro il Genoa, in zona mista, Nicolò si trova faccia a faccia con il suo idolo, Mike Maignan. Il portiere si avvicina, lo abbraccia e gli dice: «Posso firmarti la tua maglia? Sarebbe un onore per me».
Nicolò resta senza parole, gli occhi pieni di emozione. E mentre stringe la maglia e il suo sogno, sente che, in qualche modo, anche il nonno è lì con lui, a vivere quel momento magico. Una storia di Natale che dimostra che, a volte, basta davvero poco per rendere felice un cuore grande come quello di un bambino. LEGGI ANCHE: Milan, Furlani: “Addio a Maldini, il motivo”. E che sorpresa su Tonali! >>>
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