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Spese contenute, niente debiti: questo è il Milan di Cardinale

Daniele Triolo Redattore 

Il Milan di Gerry Cardinale, con il nuovo corso, intende vincere ma con i conti in attivo. Obiettivi, stadio e fatturato a 500 milioni

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha ricordato come Gerry Cardinale festeggerà il suo primo bilancio nel Milan con un utile: un piccolo, grande record costruito negli anni scorsi, con il lavoro del fondo Elliott, che ha consegnato al fondatore di RedBird un gioiellino.

Il Milan, infatti, può vantare un costo della rosa sostenibile, inferiore a Juventus, Inter e Roma e l'assenza di debiti finanziari. Cardinale ha proseguito l'opera di Elliott. Non è un caso se, nei ruoli di amministratore delegato e di Chief Financial Officer del Diavolo, ci siano Giorgio Furlani e Stefano Cocirio, due ex manager del fondo della famiglia Singer.

Il Milan è senza debiti: Cardinale vuole vincere così

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Elliott ha provveduto a risanare il Milan con quattro anni di duro lavoro. La perdita d'esercizio del Milan è passata dai 195 milioni di euro della stagione 2019-2020 ai 66 della passata stagione, 2021-2022. Una crescita, ha evidenziato la 'rosea', avvenuta grazie al miglioramento dei ricavi, con il ritorno della squadra in Champions League e la risalita del comparto commerciale.

Quando Cardinale ha rilevato il Milan da Elliott, si è trovato tra le mani un club che non bruciava cassa e che aveva un indebitamento finanziario di appena 28 milioni di euro. Grazie, poi, alla rivalutazione del marchio per 125 milioni di euro sono state anche evitate perdite future. Al 30 giugno 2022, dunque, il patrimonio netto consolidato del Milan era in positivo per 131 milioni di euro.


In questa stagione, poi, il Milan di Cardinale ha avuto la spinta del cammino in Champions League, fino alle semifinali. Introiti per 125 milioni di euro. Ha giocato un ruolo chiave anche il rinnovo della partnership con PUMA. I ricavi del club supereranno i 350 milioni di euro, al netto delle plusvalenze di mercato irrilevanti. I costi? Sul mercato il Milan di Cardinale ha investito 56 milioni di euro, con incremento tollerabile degli ammortamenti e del monte ingaggi.

Il tratto distintivo del Milan, passando dalla gestione Elliott a RedBird, sta proprio qui. Esistono tetti di spesa sia per i cartellini sia per gli ingaggi, di modo che la spesa sportiva annua del club di Via Aldo Rossi (stipendi più ammortamenti) sia sempre tenuta sotto controllo. Con un modello di gestione che si basa sull'autosufficienza e sulla precisa volontà dell'azionista di maggioranza di non apportare 'equity', in linea con il Settlement Agreement sottoscritto con la UEFA, va utilizzata la leva dei ricavi.

Obiettivi, stadio, fatturato a 500 milioni e player trading

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La grande sfida della gestione Cardinale, per 'La Gazzetta dello Sport', è quella di portare il Milan - nel medio-lungo periodo - ad un fatturato di 500 milioni di euro. Dalla prossima stagione entrerà in vigore il nuovo contratto con Emirates, che passerà da 15 a 30 milioni di euro, ma non sarà facile replicare il cammino in Champions, per esempio. Lo stadio di proprietà, se e quando sarà costruito, regalerà l'extra-gettito rilevante, con almeno 80 milioni di euro in più a stagione.

Nel frattempo, però, Cardinale dovrà mantenere il suo Milan competitivo in Italia e in Europa per avere accesso costante ai mercato internazionali e continuare a raccogliere sponsor, monetizzando sulla riqualificazione del marchio e sulla valorizzazione dei talenti. Il Milan continuerà a non dipendere dalle plusvalenze, ma attuerà una gestione redditizia del player tradingMilan, un vice Bennacer di qualità per Pioli >>>