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VERONA, ITALY - MAY 08: Oliver Giroud of AC Milan in action during the Serie A match between Hellas Verona FC and AC Milan at Stadio Marcantonio Bentegodi on May 08, 2022 in Verona, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
La maledizione del numero nove è sfatata in casa Milan e Olivier Giroud ha superato la prova del nove. Il francese classe 1986 ha segnato nove reti finora, ma soprattutto ha segnato reti pesantissime. La tradizione della numero nove sfortunata è stata interrotta. I suoi gol hanno portato il Milan dove è oggi. Ovviamente l'opera non è ancora completata e l'obiettivo va centrato. Non è l'unico per lui però. Giroud insegue degli obiettivi personali che possono avvicinare il Milan allo Scudetto, a partire dalla doppia cifra. È il traguardo chiave di un attaccante in una stagione e l'obiettivo è raggiungerla già domenica. L'ultima volta che ha fatto almeno dieci gol era nel 2016/17, quando giocava con la maglia dei Gunners ed è riuscito a segnarne 12 in 29 partite, ma con un quinto posto finale. Quelli di quest'anno sono più pesanti.
Giroud è il titolare del Milan ormai da sedici partite tra campionato e coppa. Ovvero il periodo in cui la squadra si è ripresa il primato in classifica. Per lui è una seconda giovinezza sportiva. E proprio come quando giovane lo era davvero punta a vincere il campionato. L'ultima volta gli è successo con il Montpellier dieci anni fa. Primo e unico titolo nazionale per lui. È stato vinto con un testa a testa col Paris Saint-Germain, che da tutti era dato come favorito e alla fine distanziato di soli tre punti. Quindi ora Giroud si ispira alla sua versione inglese per gli obiettivi personali e a quella francese per quelli di squadra.
Ovviamente però Giroud, ricorda La Gazzetta dello Sport, ha vinto anche tanto altro. Anzi, ha vinto praticamente tutto. È arrivato al Milan ed è tutt'ora Campione d'Europa in carica, avendo vinto la Champions League da protagonista lo scorso anno. È anche Campione del Mondo in carica, visto che era un titolare della Francia nel 2018. È un giocatore di esperienza e, per questo, uno dei trascinatori del gruppo. Parla coi giovani, li richiama all'attenzione e gli spiega come gestire il momento. Però gli dedica anche messaggi di complimenti. È protettivo con alcuni, molto scherzoso nello spogliatoio con altri. È una persona positiva. Pagato solo 2 milioni, ha ancora un anno di contratto. Poi si vedrà. Non è il momento del futuro, ma del presente. Al limite di riannodare il filo col passato. Intanto c'è un nome importante per l'attacco nel mirino >>>
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