L'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' analizza la partita persa ieri dal Milan in trasferta contro l'Udinese. Alla Dacia Arena è terminata 3-1 in favore della squadra di Sottil che è apparsa sicuramente più in palla rispetto ai rossoneri. Il Diavolo, reduce da un punto in tre partite in campionato, adesso rischia anche di non qualificarsi in Champions: con una vittoria oggi, la Roma scavalcherebbe il Milan in classifica. Un paradosso se si pensa che la squadra di Pioli abbia centrato meritatamente la qualificazione ai quarti di finale della competizione europea più prestigiosa.
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Milan, Ibrahimovic non basta: un vero disastro quanto visto a Udine | News
Fatto sta che la prestazione dei rossoneri di ieri sera è stata altamente insufficiente. Ad aprire le marcature ci ha pensato Pereyra dopo un grave errore in fase di impostazione del Milan. La squadra di Pioli ha approcciato male il match, regalando di fatto i primi venti minuti ai bianconeri che hanno espresso un miglior calcio e dominato dal punto di vista fisico. Il Milan, però, è riuscito a trovare il pareggio sul finale di primo tempo grazie ad un calcio di rigore realizzato da Ibrahimovic, il quale ha dovuto tirare due volte dopo la revisione al Var. Zlatan è diventato il marcatore più anziano della storia della Serie A togliendo il record ad un altro milanista, vale a dire Alessandro Costacurta. Ma se il Milan pensava di andare al riposo in pareggio evidentemente si sbagliava. Tempo di un sospiro e l'Udinese trova il gol del 2-1 con Beto, approfittando di un'altra dormita generale della difesa rossonera.
Nel secondo tempo Pioli cambia qualcosa a livello tattico e imposta la squadra con il vecchio 4-2-3-1, ma non crea occasioni da gol. Anzi, l'Udinese trova il gol del 3-1 con Ehizibue approfittando per l'ennesima volta di una disattenzione generale della difesa. Male questo Milan, con Pioli che non ha l'aiuto nemmeno dalla panchina. De Ketelaere e Origi continuano ad essere dei veri e propri fantasmi, segno di come il mercato estivo sia stato gravemente insufficiente. E Leao non è più quello di qualche mese fa: ha creato qualcosa, ha conquistato il rigore, ma ha comunque fatto troppo poco rispetto a quello che potrebbe fare. Il Milan dovrà tornare dalla sosta con uno spirito diverso se vorrà onorare al meglio l'impegno in Champions e conquistare un piazzamento per la prossima edizione. Milan, l'attacco piange: quattro profili a parametro zero ideali per il Diavolo.
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