Sul futuro della panchina del Milan, poi, Ibrahimovic ha già inciso. La 'rosea', infatti, ha spiegato come ci sia già il suo via libera al cambio tecnico dopo quattro anni e mezzo della gestione di Stefano Pioli — e inciderà ancora: nella short list degli allenatori “da Milan” c’è anche Mark Van Bommel, che con Ibra ha vinto il primo scudetto rossonero di Zlatan, e che con lui ha costruito un legame solido anche dopo l’esperienza milanista.
Il suo parere conterà, ma non sarà l'unico: decisioni collegiali
—Van Bommel ha vinto in Belgio con l'Anversa, ha il profilo internazionale richiesto dal Milan e conosce l'ambiente meglio di altri candidati, come Julen Lopetegui e Paulo Fonseca. Precisazione: il parere di Ibra conterà, ma non sarà l'unico. Le regole, infatti, di Cardinale sono chiare. Nel post Paolo Maldini, il Milan si è dato una organizzazione collegiale, una struttura corale nella quale tutte le voci hanno un peso, e Zlatan deve essere abile a muoversi in questo contesto.
Lo sta già facendo. Intanto, però, i suoi suggerimenti hanno già prodotto effettivi significativi. Jovan Kirovski, manager statunitense che Zlatan ha conosciuto ai Los Angeles Galaxy, è sbarcato al Milan per diventarne dirigente. Daniele Bonera, poi, traslocherà dallo staff di Pioli alla panchina del nascente Milan Under 23. LEGGI ANCHE: Juventus-Milan, le parole di Pioli nella conferenza della vigilia >>>
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