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Milan, la strigliata di Ibrahimovic: i principali destinatari del suo discorso

Zlatan Ibrahimovic RedBird AC Milan
Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor di RedBird e Gerry Cardinale per il Milan, a colloquio con la squadra: vuole una svolta immediata
Daniele Triolo Redattore 

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha spiegato come Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor di RedBird e Gerry Cardinale per il club rossonero, sia sceso nello spogliatoio del 'Tardini', al termine di Parma-Milan di sabato scorso, per un confronto con la squadra dopo una sconfitta tanto meritata quanto sorprendente.

Parole, non urla. Parole decise, senza alzare troppo i toni. Ma il discorso di Ibra, per la 'rosea', è stato comunque molto chiaro, che può essere riassunto in: "La qualità c'è, la squadra è al completo: ora dovete essere motivati". Concetti che Zlatan aveva già spiegato pubblicamente. Per Ibrahimovic il gruppo del Milan è all'altezza e ha guadagnato in personalità: dal mercato potranno arrivare soltanto eventuali rifiniture.


Milan, il discorso di Ibrahimovic alla squadra

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Il problema principale del Milan - secondo Ibrahimovic - è principalmente una questione di testa. È quello il punto in cui, dopo Parma-Milan, lo svedese ha insistito di più. Per i milanisti e per Zlatan giocare nel Milan deve essere vanto e orgoglio: sbagliare atteggiamento è inaccettabile.

'La Gazzetta dello Sport' ha evidenziato come il non aver alzato i toni del confronto non significa che Zlatan sia stato comprensivo con la squadra o che abbia giustificato la brutta prestazione di Parma. Ibra è stato schietto così come lo era stato l'allenatore Paulo Fonseca, che alla squadra aveva espresso le stesse identiche perplessità manifestate in pubblico.

Problemi di varia natura, ma il principale è di testa

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Ovvero, problemi di ordine tattico, di tenuta difensiva e soprattutto di atteggiamento, di spirito, di volontà di giocare e battersi insieme. Per l'allenatore non sarebbe né questione di capacità né di uomini. La squadra non è pronta al sacrificio, con troppi singoli che non hanno voglia di correre in soccorso del compagno. A partire da Theo Hernández e Rafael Leão. Forse i due principali destinatari del messaggio di Ibrahimovic.

Che, più di tutti, sa come il talento non sia tutto. Anzi, come non sia niente senza applicazione e costanza in quello che si fa, giorno dopo giorno, in allenamento e in partita. E ha voluto ricordarlo subito alla squadra. LEGGI ANCHE: Cinque giorni alla fine del calciomercato: il Milan potrebbe stupire tutti così >>>

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