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Milan-Inter la sfida tattica tra Pioli e Inzaghi decide il Derby AC Milan (GettyImages)
Mancano ormai poche ore a Milan-Inter e l'aria è sempre più pesante. Non è mai una partita come tutte il Derby e anche per i due allenatori la preparazione è sicuramente speciale. Stefano Pioli e Simone Inzaghi staranno studiando le mosse giuste per vincerlo e la Gazzetta dello Sport ha provato a entrare nella testa dei due allenatori per capire le situazioni tattiche che potrebbero decidere la sfida. I dettagli faranno la differenza, senza però dimenticare l'aspetto psicologico, con i nerazzurri sotto grande pressione.
L'ultima sfida è stata vinta dall'Inter con un netto 3-0 e probabilmente sarà un punto di partenza per entrambi gli allenatori. I nerazzurri hanno cambiato allenatore, passando da Antonio Conte, ora al Tottenham, a Inzaghi, ma non è stata stravolta. Il 3-5-2 è sempre il modulo di riferimento. Anche l'idea di costruire dal basso è rimasta, anche se meno forzatamente e con meno uomini vicini alla propria area di rigore. Lo scorso anno il Milan non è stato deciso nella pressione alta e ha lasciato spazio a Marcelo Brozovic, croato classe 1992 regista interista. Stavolta è probabile che i manovratori dell'Inter non abbiano poi così tanto spazio. Anche perché il centravanti è cambiato e c'è meno rischio di concedere profondità. Molto probabile quindi che qualcuno, forse il trequartista del Milan, andrà a fare da schermo su Brozovic, primo uomo chiave interista: 93% di passaggi riusciti e secondo in Serie A per chilometri percorsi. Chi vuole fermare la squadra di Inzaghi deve iniziare da lui.
Un duello chiave, seppur a distanza, sarà anche quello tra gli attaccanti: Zlatan Ibrahimovic, svedese classe 1981, da un lato ed Edin Dzeko, bosniaco classe 1986 dall'altra. I due hanno grande esperienza e caratteristiche simili, essendosi evoluti nel corso degli anni. Entrambi hanno affiancato al fiuto del gol in area di rigore anche la capacità di leggere le situazioni della partita, magari abbassandosi a ricevere palla. Ovvio che il centravanti del Milan abbia ancora più peso nell'attacco, ma anche il nerazzurro è un uomo importante per la manovra. Riescono a fare ottimamente sia un lavoro di rifinitura che di conclusione e stargli dietro non è semplice, anche se non velocissimi: la stazza è imponente. Le difese sono ben organizzate per marcarli, ma è proprio il continuo muoversi tra le linee che può creare dei problemi. Chi saprà farlo meglio, probabilmente sarà decisivo.
Infine, in casa Milan c'è una variabile impazzita in questo inizio di stagione: Rafael Leao, portoghese classe 1999 che sta facendo la differenza sulla fascia sinistra. È probabilmente il giocatore più pericoloso del Milan al momento. I nerazzurri non possono trattarlo come uno qualsiasi e dovranno cercare di schermarlo. Ha creato 12 occasioni da gol in 11 giornate, tirando 27 volte. Rafael Leao dovrà provare a sfuggire alla marcatura in velocità, cosa che gli riesce benissimo, scappando sulla fascia e creando spazi centralmente. Ecco perché è probabile che su quella fascia l'Inter attacchi meno del solito.
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