La "Cattedrale", lo stadio futuristico progettato dallo studio Populous, avrebbe dovuto sostituire il Meazza. Il progetto, inizialmente presentato da Paolo Scaroni e Alessandro Antonello, rispettivamente presidente del Milan e amministratore delegato dell'Inter, prevedeva uno stadio moderno, pensato per migliorare i ricavi dei club e competere con le grandi d'Europa. Oltre al nuovo stadio, il masterplan includeva un'area commerciale da 65mila metri quadrati, uffici, hotel, aree verdi e spazi di intrattenimento. Un investimento da 1,3 miliardi di euro.
L'intoppo
—Nel corso degli anni, il progetto subì modifiche significative per rispondere alle richieste dei cittadini e delle autorità locali. La volumetria fu ridotta e lo stadio cambiò forma, passando da una struttura squadrata e ricca di vetri, ispirata al Duomo, a una più ovale. Le complicazioni continuarono quando Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura nel 2022, dichiarò che il Meazza non poteva essere demolito per un vincolo automatico che scatterà nel 2026, una volta raggiunti i 70 anni di età. Da quel momento, il progetto iniziale si arenò ulteriormente, portando Milan e Inter a considerare soluzioni alternative.
Le nuove soluzioni
—Il Milan accelerò verso San Donato, acquisendo i terreni per un nuovo stadio da 70mila posti e un'area dedicata a hotel e negozi. L’Inter, invece, esplorò l'area di Rozzano-Assago, affidandosi nuovamente allo studio Populous per il progetto. Ora, però, entrambe le squadre sembrano nuovamente pronte a collaborare per costruire lo stadio nei pressi di San Siro, con i progetti individuali probabilmente destinati a essere archiviati.
L’ultimo colpo di scena è arrivato ieri, quando la proposta di ristrutturazione del Meazza è stata definitivamente bocciata. Le due squadre si trovano di nuovo insieme, pronte a ripartire, ma il percorso resta ancora incerto. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Parma sorprendente. Ibrahimovic pronto al colpo?
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