Milan e Inter fanno fatica a trovare una soluzione che accontenti tutte le parti sul tema stadio. Ecco come si stanno muovendo su San Siro
Attraverso un lungo articolo La Gazzetta dello Sport ha dato un a visione generale su quelli che sono i movimenti compiuti da Milan e Inter sul tema stadio.
I vecchi progetti
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Nel 2019, Inter e Milan presentarono un piano ambizioso per il nuovo stadio di San Siro. Cinque anni fa, i due club strinsero un accordo per costruire una nuova casa, pensando di completarla entro il 2023 e iniziare a giocarci nel 2024. Tuttavia, la strada si rivelò tutt'altro che semplice. Fin da subito, intoppi burocratici, modifiche al progetto e divergenze rallentarono l'iniziativa, trasformandola in una telenovela che dura ancora oggi.
La "Cattedrale", lo stadio futuristico progettato dallo studio Populous, avrebbe dovuto sostituire il Meazza. Il progetto, inizialmente presentato da Paolo Scaroni e Alessandro Antonello, rispettivamente presidente del Milan e amministratore delegato dell'Inter, prevedeva uno stadio moderno, pensato per migliorare i ricavi dei club e competere con le grandi d'Europa. Oltre al nuovo stadio, il masterplan includeva un'area commerciale da 65mila metri quadrati, uffici, hotel, aree verdi e spazi di intrattenimento. Un investimento da 1,3 miliardi di euro.
L'intoppo
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Nel corso degli anni, il progetto subì modifiche significative per rispondere alle richieste dei cittadini e delle autorità locali. La volumetria fu ridotta e lo stadio cambiò forma, passando da una struttura squadrata e ricca di vetri, ispirata al Duomo, a una più ovale. Le complicazioni continuarono quando Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura nel 2022, dichiarò che il Meazza non poteva essere demolito per un vincolo automatico che scatterà nel 2026, una volta raggiunti i 70 anni di età. Da quel momento, il progetto iniziale si arenò ulteriormente, portando Milan e Inter a considerare soluzioni alternative.