Ovvero, il famoso 'Piano A' della Cattedrale, condivisa, in zona San Siro, con parziale demolizione del 'Meazza'. Del quale resterebbe in piedi soltanto la parte tutelata dal vincolo apposto sul secondo anello dello stadio. Ipotesi, questa, che risale al luglio 2019, sulla quale si è lavorato a lungo senza successo. Oggi è la meno probabile.
La seconda opzione contempla «l’acquisto delle aree per la riqualificazione dell’impianto». La terza, «l’acquisto dello stadio e concessione in diritto di superficie a lungo termine delle restanti aree, per la riqualificazione» della Scala del Calcio che compirà 100 anni nel 2026. Quello che Milan e Inter non esplicitano, però, è che va avanti l'iter per la costruzione dei rispettivi stadi di proprietà.
I club non abbandonano l'idea di uno stadio nuovo
—La lettera, dunque, secondo quanto trapela, è un modo per chiedere al sindaco Sala di chiarire alcuni passaggi considerati rilevanti del progetto di restyling di San Siro presentato da WeBuild nel corso del vertice a porte chiuse in Comune lo scorso 21 giugno. Milan e Inter vogliono capire bene le condizioni dell'opera di restyling per poter, poi, fare le proprie scelte. La questione costi avrà un peso e sarà uno dei nodi cruciali.
Secondo WeBuild il restyling di San Siro sarebbe possibile con 350 milioni di euro. Fonti vicine ai club fanno sapere che, poi, nel caso in cui Milan e Inter optino per l'acquisto dell'impianto, questo «dovrà avvenire con una gara pubblica». Dunque non attraverso una new company a capitale misto pubblico-privato (maggioranza pubblica) da patrimonializzare con il conferimento dell’impianto. LEGGI ANCHE: Il nuovo Milan di Ibra in 7 giorni di calciomercato: cosa accadrà negli ultimi 3 >>>
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