Il Milan, suicidatosi con il rosso di Thiaw e sfortunato sulla deviazione di Rade Krunić nella circostanza del tiro di Locatelli, ha pagato però anche colpe sue. Nel primo tempo, quando i rossoneri di Stefano Pioli sembravano avere la gara in pugno, il Diavolo non ha avuto cattiveria offensiva. Hanno deluso in tanti: Yunus Musah, Tijjani Reijnders, Christian Pulisic. Per la 'rosea', anche Leão - quello che, tra i rossoneri, ci ha provato più di tutti - ha scodellato palloni a salve invece di puntare la porta con rabbia.
Nel finale Mirante evita il raddoppio bianconero
—In dieci contro undici, Pioli ha tolto Pulisic per inserire Pierre Kalulu, poi, dopo un'ora di gioco, dentro Krunić (decisivo, nel male, per le sorti di questo Milan-Juventus) e l'evanescente Luka Jović per risparmiare a Giroud qualche minuto in vista della trasferta di Champions League a Parigi. Il Diavolo ha il merito di non mollare e di tenere aperta la partita, ma i bianconeri, una volta andati in vantaggio, hanno rischiato praticamente zero. Anzi, nel finale, bravissimo Antonio Mirante ("non era lui l'anello debole", il commento de 'La Gazzetta dello Sport'), su Andrea Cambiaso prima e Dušan Vlahović poi ad evitare un passivo ancora più pesante. Mercato, il Milan sfida la Juve per un top player >>>
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