Milan-Juventus, confronto tra Fonseca e Motta
—Poi c'è Christian Pulisic in duplice veste: se fa il trequartista di destra, si accentra da mezzala. Se gioca trequartista centrale, dà sostegno alla prima punta. Così come ha fatto Álvaro Morata quando ha giocato in coppia con Tammy Abraham. In fase di non possesso, poi, spesso il Milan di Fonseca si schiera con il 4-2-4, con ben quattro attaccanti in pressione. Una mossa che ha anche incartato, per esempio, la costruzione di gioco dell'Inter nel derby.
Motta ha esposto, per la 'rosea', il manifesto della sua rivoluzione nelle prime due giornate di campionato, nei 3-0 contro Como e Hellas Verona. La sua Juventus difendeva correndo in avanti e assaltava in massa. E lanciato, al contempo, tanti giovani, come Nicolò Savona, Juan Cabal, Samuel Mbangula. Perché la stoia insegna che sono proprio loro, i giovani, a fare la rivoluzione in quanto hanno più sogni, più fame di futuro e meno paura.
Tanto per Fonseca al Milan quanto per Motta alla Juventus, però, c'è ancora appeso il cartello dei 'lavori in corso'. Il Diavolo con quattro attaccanti, infatti, soffre spesso le ripartenze. In Real Madrid-Milan 1-3 di Champions League, Fonseca ha vinto il match tatticamente inserendo un uomo di copertura in più, nella fattispecie Yunus Musah. Ma il portoghese, ora, si rifiuta di replicare la mossa perché ambisce ad un 'Milan dominante'.
Il Milan di Fonseca incassa gol, la Juventus di Motta segna poco
—La ricerca dell'equilibrio tattico, dunque, continua. Anche perché, dietro Strahinja Pavlović non si è dimostrato il baluardo che sembrava essere in estate e senza Matteo Gabbia la difesa ha perso in concentrazione e concretezza. Il Milan ha preso il doppio dei gol della Juventus in campionato (14 vs 7) pur avendo giocato una partita in meno. E questo è tutto dire. Problema inverso, però, ce l'ha Motta con la Juventus.
L'ex Bologna ha dovuto 'raffreddare', in parte, la sua rivoluzione, non puntando sul pressing offensivo visto di avvio di stagione, dopo i tre 0-0 consecutivi contro Roma, Empoli e Napoli. Per non esporsi alle ripartenze avversarie, Motta ha imposto alla sua Juve una costruzione del gioco molto palleggiata, una sorta di possesso preventivo che però toglie profondità e rifornimenti veloci a Dušan Vlahović e Kenan Yıldız, che hanno bisogno di spazi. Risultato? La Juve ha soltanto il 5° attacco della Serie A, ha segnato 10 gol in meno dell'Atalanta.
Entrambi, sia Fonseca sia Motta, hanno già dimostrato di poter fare bene alla guida di Milan e Juventus. Fonseca ha vinto il tabù del derby dopo 2 anni e 6 sconfitte di fila. Ha aiutato la crescita di Reijnders, ha fatto rifiorire Rafael Leão con la cura del bastone. Motta, nonostante l'infortunio serio occorso a Gleison Bremer, tiene difensivamente, valorizza tanti giovani, può contare sull'educazione etica della truppa.
I bianconeri hanno iniziato meglio. Motta ha più empatia con la piazza
—In questo primo terzo di campionato, parlano i numeri, meglio Motta di Fonseca. Finora, infatti, l'allenatore bianconero ha avuto pochissimo dagli acquisti più importanti del calciomercato estivo (Douglas Luiz, Teun Koopmeiners). Ma ha 7 punti in Champions League, come il Manchester City e ha 24 punti in Serie A: unica squadra imbattuta del campionato, a - 2 dalla vetta occupata dal Napoli.
Fonseca, invece, è settimo, vede il Napoli a 8 punti di distanza e in Champions League deve aggredire le ultime 4 partite (dopo averne perse già 2) per non fallire la qualificazione al turno successivo. La stagione del Milan di Fonseca, per il quotidiano sportivo nazionale, finora si riassume nelle nobili vittorie su Inter e Real Madrid e in troppe delusioni contro squadre medio- piccole per mancanza di equilibrio e di motivazioni.
Motta, che ha portato risultati, giovani e nuova allegria tecnica, dopo 3 anni di buio, gode di maggior empatia con la squadra e di maggio credito in piazza, rispetto a Fonseca, salito più volte sulla graticola, dopo aver sfilacciato i rapporti con Rafa e Theo. Ma entrambi hanno lo stesso disperato bisogno di vincere sabato pomeriggio la sfida di 'San Siro' per indirizzare il futuro. Chi riuscirà nell'intento? LEGGI ANCHE: Milan, Ibrahimovic scuote il calciomercato: rivelata la strategia ai tifosi >>>
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