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Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan, racconta Milan-Liverpool del 2007 ad Atene (Getty Images)
Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan, ha raccontato la vittoria della Champions League del 2007 contro il Liverpool. Queste le dichiarazioni ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport'.
Ambrosini, se Liverpool significa (anche) Atene, Atene significa...? "La Champions League, è chiaro. E poi vittoria, dolore, sofferenza, rivincita, rinascita e... goduria (detto in modo serissimo, ndr)".
Sofferenza anche nello stare in battaglia con Xabi Alonso e Mascherano: "Noi dal punto di vista tecnico e fisico non eravamo in un momento ottimale. Quel Milan aveva espresso il calcio migliore fino alla semifinale e ad Atene non siamo arrivati al top. La sofferenze è stata figlia anche di questo. Siamo stati bravi a capirlo e a fare una partita gestendola molto. Abbiamo rischiato di prendere gol più di loro, è vero, ma siamo rimasti sul pezzo e poi siamo stati premiati anche dalla fortuna".
C'è qualcosa che le è rimasto particolarmente impresso prima, durante e dopo la partita? "Il succo di quella finale ovviamente era costituito dal fatto che incontravamo l'avversario che due anni prima ci aveva beffato. Quindi c'era anche una gestione particolare della rabbia e della tensione. Però Berlusconi in ritiro fu eccezionale nel portare ottimismo e un po' di calma. Il suo approccio a un grande evento infonde sicurezza".
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