Ed è giusto che sia così. La grandeur di un popolo figlio legittimo del proprio blasone deve corrispondere ad aspettative che la proprietà e la dirigenza devono condividere con il cuore pulsante di un popolo. Che aveva imparato come dominare il resto del mondo, e non può sentirsi appagato per nulla di diverso dal proprio DNA. E allora pazienza se Antonio Conte non lo vada a rappresentare in senso stretto".
"L’ex tecnico di Juventus ed Inter, quello che alle altre due piazze più importanti del nostro paese ha insegnato cosa significhi tornare a primeggiare, è l’unica soluzione percorribile e sensata per ripristinare un’attitudine. Che i rossoneri non devono che lucidare dalla polvere che ha intasato l’ultimo periodo. Del resto, lo stesso Conte ebbe a descrivere il suo habitat ideale con queste parole: “Quando sento dire che la storia non conta, per me è una grande bugia".
"Quando entri nella sede, nel centro sportivo, e ti giri e guardi… essere contornato da trofei, da coppe, comunque ti porta a dire ‘questi ce l’hanno fatta, sono qui per cercare di ripetere quello che è stato fatto in passato’. Quando c’è la storia, anche se c’è della polvere sopra, la mentalità vincente la trovi e il percorso si fa meno complicato”. Se qualcuno ha pensato ad una squadra diversa, ci faccia sapere". LEGGI ANCHE: Allenatore Milan, Pioli out e Conte in? Tifosi in totale delirio sui social >>>
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