Gran parte dei presenti, per il quotidiano romano, non avrebbe udito nulla verso Maignan durante Udinese-Milan. Non avrebbe sentito niente neanche il responsabile dell’ordine pubblico, il delegato della gestione dell’evento e neppure i dirigenti accompagnatori delle due squadre, oltre ai componenti del team arbitrale. Li ha ovviamente percepiti Maignan, e con lui uno dei due ispettori della Procura che si trovava tra la panchina bianconera e la Curva.
Pronto il Daspo per i responsabili: sono non più di 40-50
—Sabato, dopo Udinese-Milan, Maignan - in un ufficio dello stadio - è stato ascoltato per 40' dagli inquirenti federali. Il portiere ha denunciato due episodi di razzismo. Il primo al 25', quando ha raggiunto Stefano Pioli e il quarto uomo; l'altro intorno alla mezzora, poco prima di ottenere la sospensione del match, al 33'. Ripetuti cori, li ha definiti Maignan, che hanno imitato il verso della scimmia, durati "circa 10 secondi" e da parte di "circa 10 persone" in un settore con 4600 spettatori.
Per gli ispettori federali l'1% dei tifosi, ovvero tra i 40 e i 50, ha intonato i cori razzisti verso il portiere del Milan. Pochi per portare alla chiusura della Curva friulana. Per quanto concerne, invece, la Giustizia ordinaria, la Questura di Udine è già al lavoro per individuare i responsabili. A breve emetterà i Daspo per bandirli per sempre da tutti gli stadi italiani. Il procuratore capo Massimo Lia riceverà già oggi gli atti e aprirà un fascicolo per perseguire l’ipotesi di reato (articoli 604 bis e 604 ter del Codice Penale) legata a discriminazioni razziali, etniche, nazionali e religiose. LEGGI ANCHE: Mercato Milan, 'rumors' sull'arrivo di un bomber da Champions >>>
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