Per Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, quello arrivato ieri sera a Reggio Emilia è il suo primo Scudetto da dirigente dopo la valanga di trofei vinti in rossonero da calciatore. Oltretutto, suo figlio Daniel, parte integrante della rosa di mister Stefano Pioli, è il terzo Maldini della dinastia iniziata con Cesare a vincere un tricolore con il Diavolo.
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Milan, Maldini continua a vincere: “Abbiamo un DNA e tifosi speciali”
Per Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, è il primo Scudetto da dirigente dopo la valanga di trofei vinti in rossonero da giocatore
Nel post-partita di Sassuolo-Milan 0-3, ad ogni modo, Maldini ha spostato l'attenzione «sui ragazzi e sul mister, è la loro festa. Anche noi siamo contenti, ma io faccio il dirigente da poco, c’è ancora tanto da imparare. Abbiamo spinto la squadra a dare di più, a volte serve solo dare loro fiducia. Sono orgoglioso di questo Scudetto, abbiamo un DNA e tifosi speciali».
Quindi, Maldini ha voluto analizzare la stagione di alcuni singoli del suo Milan. A cominciare da Theo Hernández, che lui, nell'estate 2019, convinse a scegliere il rossonero con un blitz ad Ibiza. «Sono orgoglioso - ha detto Maldini del francese -, ha ancora tanti margini per diventare più forte, ma il suo miglioramento in questi tre anni è stato incredibile. Ragazzi come lui e Rafael Leão hanno dentro qualcosa di speciale».
Maldini, però, non ha dimenticato Sandro Tonali: «Non ha ancora fatto vedere tutto quel che può fare. la sua è stata una stagione incredibile, ma a volte dimentichiamo che è un 2000». Costruire una squadra così non è stato facile, ma Maldini si sta dimostrando davvero pronto. Ora è considerato un grande dirigente. «È una responsabilità diversa rispetto a quella da giocatore. In questi tre anni abbiamo avuto idee credibili, dicendo ai giocatori cose che poi si sono verificate. Non ripeterei cose dette in passato, da dirigente capisci tanto. Sarei dovuto essere più rispettoso verso chi ha fatto tanto per il club, ma conta imparare».
Chiosa proprio sulle differenze tra l'essere un calciatore e, invece, stare dall'altra parte della barricata, dietro una scrivania. «Quando giochi, sfoghi buona parte della tua energia in campo, mentre da dirigente la famiglia ti deve sopportare a casa. La mia carriera da dirigente esiste solo perché c’è il Milan». Maldini pronto a chiudere subito un acquisto! Le ultime news di mercato >>>
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