Paolo Maldini e Stefano Pioli, rispettivamente direttore tecnico e allenatore del Milan, in questi giorni sono sulla bocca di tutti. Questo per via dell'eliminazione del Diavolo dalla Champions League per mano dell'Inter e per una corsa al quarto posto in Serie A che si è complicata cammin facendo. Ci sono dubbi sull'operato tanto del primo quanto del secondo e il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola ha fatto il punto della situazione su entrambi.
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Milan, bilanci a fine stagione: Maldini rischia il posto più di Pioli
Milan, a fine stagione si tira una riga: su Maldini e Pioli ...
—Il quotidiano romano ha ricordato come, in casa Milan, i bilanci si faranno soltanto alla conclusione della stagione. Per Maldini, qualora dovesse arrivare una nuova qualificazione in Champions, l'annata del Diavolo sarebbe da 8. Partecipare alla Champions League 2023-2024, d'altronde, è fondamentale per il progetto di crescita del club. Non prendervi parte cambierebbe, giocoforza, tanti scenari in casa rossonera.
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Gerry Cardinale, proprietario del club di Via Aldo Rossi, è stato chiaro a tal proposito. Se non dovesse arrivare la qualificazione, il Milan subirebbe un danno di almeno 40 milioni di euro che derivano dalla partecipazione alla competizione europea. Un problema anche di appeal e di lavoro con gli sponsor.
Il bilancio dell'annata non potrebbe che essere negativo. E, come evidenziato dal 'CorSport', qualcuno potrebbe risponderne in prima persona. In primis Maldini, che, la scorsa estate, prima di rinnovare il suo contratto fino al 30 giugno 2024, aveva chiesto pieni poteri sul mercato. E nonostante i 50 milioni di euro spesi nell'estate 2022, ha ottenuto zero dai nuovi acquisti.
Tra Maldini e RedBird visioni non allineate sugli investimenti
—Inoltre, ha aggiunto il quotidiano sportivo nazionale, riemergono visioni opposte sul modo d’investire denaro sul mercato da parte di Maldini rispetto all'idea di RedBird di Cardinale, il quale porta avanti la filosofia che, per quattro anni, è stata di Elliott. Il d.t. rossonero chiede maggiori investimenti. Risultano esserci, però, al momento visioni non allineate e che necessitano di chiarimenti.
E Pioli? Il tecnico sembra essere quello più saldo di tutti. Piace alla proprietà per come ha saputo gestire i problemi. Nessuno, poi, ha dimenticato lo Scudetto 2022 e il fatto di essere arrivato in semifinale di Champions in questa stagione senza aver avuto aiuti dal mercato. A meno di clamorosi colpi di scena, quindi, l’allenatore dovrebbe rispettare il suo contratto, in scadenza il prossimo 30 giugno 2025. Milan sul bomber che divide i tifosi >>>
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