Milan, monte stipendi sopra i 100 milioni e lontano dalla vetta
—Simone Inzaghi (Inter) e Antonio Conte (Napoli) guadagnano, per esempio, più del doppio di lui e anche Thiago Motta (Juventus) e Gian Piero Gasperini (Atalanta) hanno un ingaggio più alto. Se il teorema 'vali quanto costi', si è domandato il quotidiano sportivo nazionale, fosse sempre corretto, varrebbe la pena chiedersi perché il Milan, con quella rosa e con quel monte stipendi, abbia un allenatore con un salario inferiore ai colleghi delle altre big.
Vero, quando il Milan ha preso Fonseca aveva ancora Stefano Pioli (4,5 milioni di euro netti di stipendio) a libro paga, salvo poi risolvere con lui quando ha accettato la proposta dell'Al-Nassr, nella Saudi Pro League. È bene chiedersi come vengano spesi i soldi, nonostante in Serie A, negli ultimi due-tre anni, ci sono stati tanti casi particolari.
Nel Milan attuale mancano programmazione e progettualità: il punto
—Se in campo, infatti, andasse soltanto il monte stipendi, l’Atalanta e il Bologna non avrebbero mai dovuto giocare in Champions League, il Napoli di Spalletti e il Milan di Pioli non avrebbero mai vinto lo Scudetto e la Juve sarebbe stata padrona del campionato anche nelle ultime stagioni, come nelle nove precedenti.
Il calcio, però, è fatto anche di programmazione, progettualità, serenità e sentimenti. Fattori che incidono sulle squadre tanto quanto talento e tattica e che nel Milan attuale sembrano proprio non esserci. Basti pensare ad un calciomercato estivo da oltre 70 milioni di euro che non ha colmato le lacune in organico. LEGGI ANCHE: Verona-Milan, Fonseca a rischio esonero con un k.o.. Un nome in pole per il 2025 >>>
© RIPRODUZIONE RISERVATA