Milan, ecco Morata: "Correrò come un cane per dare tutto"
—«Sembrava fossi un giocatore del Milan già all'Europeo - ha proseguito poi Morata -. So di non essermi ancora espresso al massimo in carriera, sono qui per riuscirci. Io sono una persona che ha bisogno di fiducia, lo devo sentire a pelle, Ibra e la società hanno dimostrato di credere in me. Non posso promettere titoli, ma correrò come un cane per dare tutto. Per me essere un leader è spingere tutti a dare il 100%».
Morata ha fatto capire di non avere paura di prendersi il Milan sulle spalle. Non sarà un bomber da 30 gol a stagione, ma lui evidentemente pensa ad altro. «Quello che voglio è vincere, non me ne frega niente di fare 50-60 gol, ci sono giocatori che fanno milioni di gol e a fine carriera non vincono niente. Se sono qui è perché voglio portare la Seconda Stella e aiutare questa società a fare la storia».
"Juve? Grato, gli amici restano amici. Ma per andarci a cena"
—Morata ha già giocato in Serie A, indossando - come noto - la maglia della Juventus in due bienni distinti e separati (2014-2016 e 2020-2022), per un totale di 59 gol in 185 partite. Che effetto gli farà ritrovare la Juve da avversario? Il nuovo numero 7 del Diavolo ha risposto così. «Sono grato alla Juve per quello che ha fatto per me, dopo di ché gli amici restano amici, ma per andarci a cena, quando ci si saluta dopo le partite, anzi a volte no perché se hai perso sei incazzato. Ora sono un giocatore del Milan, un’altra avventura».
L'attaccante fresco campione d'Europa - da capitano - con la Spagna ha parlato anche del suo nuovo allenatore, Paulo Fonseca e di quello avuto alla Juve, Massimiliano Allegri. «Fonseca ha un’idea di gioco simile a quella della Spagna, ci siamo parlati molte volte, abbiamo la stessa idea di calcio. Con Allegri invece non ho parlato: ha vissuto un periodo un po’ complicato, gli mando un abbraccio».
Morata, in conferenza stampa, si è detto convinto di aver fatto la scelta giusta per la sua carriera. «Il Milan è un’emozione forte, sono nel posto perfetto per fare ancora 5-6 anni al massimo del mio livello e soprattutto per vincere ancora. Io non vedo l’ora di inserirmi in gruppo, se i tecnici mi apprezzano sempre tanto credo sia perché non sono un giocatore egoista».
Ha parlato anche di Francesco Camarda. «Ho guardato le sue partite e ha fatto molti più gol di quanti ne facessi io quando ero nelle giovanili del Real Madrid. Voglio aiutarlo a crescere. Camarda sarà il futuro, o forse è il presente e magari presto mi ritrovo io a fare panchina e gioca lui» ha detto ridendo. Per poi chiosare: «Mi piace scherzare con i giovani, ma occhio: se non fanno le cose per bene, poi mi arrabbio». LEGGI ANCHE: Il nuovo Milan di Ibra in 7 giorni di calciomercato: cosa accadrà negli ultimi 3 >>>
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