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Milan, che impatto di Morata! Partita da bomber, parole da condottiero

Daniele Triolo Redattore 
Primo gol alla prima partita ufficiale giocata nel Milan per Álvaro Morata, nuovo centravanti rossonero. Lo spagnolo è già leader del gruppo

Álvaro Morata si è preso già il Milan: lo ha sottolineato il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola. È bastato un assaggio di 30', sabato sera a 'San Siro' contro il Torino, per capire con quanta voglia il centravanti spagnolo classe 1992 abbia approcciato con l'universo rossonero e con lo stadio milanista.

Si è procurato un rigore, poi tolto dal V.A.R.. Ha segnato, sebbene in posizione di fuorigioco. Quindi, Morata ha partecipato attivamente alla costruzione di due azioni da gol. Poi, ha segnato la rete che ha riaperto Milan-Torino, facendo esplodere di gioia i 70mila tifosi presenti sugli spalti.

Milan, Morata subito decisivo contro il Torino

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Entrato al posto di Luka Jović con il fuoco dentro, probabilmente anche un po' deluso per non aver giocato dall'inizio, Morata - per il quotidiano romano - si è calato subito nei panni dell'eroe del Milan. La rimonta contro i granata è arrivata anche grazie alla sua voglia di spaccare il mondo.

Il gol è arrivato, con una zampata in area di rigore da attaccante puro, al suo primo tiro (valido) nello specchio della porta. L'anno passato, con l'Atlético Madrid, il nuovo numero 7 del Milan aveva segnato 21 gol e la sua ambizione, in questa stagione, è di fare ancora meglio.


"Serve un cambio di mentalità: dobbiamo pedalare"

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Intanto, è tornato a segnare in Serie A a distanza di 824 giorni dall'ultima volta (giocava, con la Juventus, contro la Lazio), punendo il Torino per la terza volta in carriera. Soltanto il Bologna, con 4, ha preso più gol in campionato da Morata. Il Diavolo, però, non ha vinto e, pertanto, a fine match, Morata non era del tutto soddisfatto.

Anzi, ha chiamato - con una carica da leader - i suoi compagni a fare di più. «Bisogna fare un passo in più mentalmente. Bisogna faticare, lavorare, fare più falli, diventare una squadra più tosta. Ci metteremo a farlo tutti insieme». E ancora: «Serve un cambio di mentalità, siamo il Milan e dobbiamo pedalare». Insomma, un Milan già perfettamente calato nella nuova realtà, ben consapevole di cosa serva per vincere. LEGGI ANCHE: Milan, il calciomercato lo chiuderà Ibra: Zlatan pensa a questo colpo >>>